Il centrocampista della Fiorentina Massimo Ambrosini è stato intervistato dal Corriere della Sera. Questi i passaggi più interessanti del pezzo a firma Alessandro Bocci:
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Ambrosini: “Con la Juve è un derby”
“A Firenze per il progetto, sono contento della scelta” (COMMENTA)
"Sono soddisfatto. Ma andiamoci piano, siamo soltanto all’inizio»
A Firenze parlano già di rinnovo del contratto…
«Nessuno mi ha proposto niente e non ci penso. Vivo alla giornata, come ho sempre fatto negli ultimi 4 o 5 anni al Milan».
Prima del Milan, c’è la Juventus. A Firenze è la partita più attesa…
«È come un derby. Noi ci siamo e vorremmo regalare alla città una vittoria che in casa manca da tanto tempo (15 anni, ndr )».
Chi toglierebbe ai bianconeri?
«Tevez. In pochi mesi è diventato uno dei leader».
E Pirlo?
«È un mio caro amico. Un giocatore clamoroso. Uno tra i più grandi con cui abbia giocato».
Con la Juventus inizia un ciclo terribile e decisivo per capire le ambizioni della Fiorentina.
«Non so se sarà decisivo, sicuramente capiremo qualcosa in più. Purtroppo ci arriviamo con qualche infortunio. Però abbiamo già dimostrato di essere più forti della sfortuna».
Ma che squadra è la sua prima Fiorentina? Per caso assomiglia a uno dei suoi tanti Milan?
«La storia è diversa, anche le caratteristiche e le ambizioni lo sono. Casomai qui è più intrigante perché il gruppo ha margini di miglioramento importanti. Dobbiamo solo trovare una nostra dimensione».
Ha scelto Firenze perché voleva una sfida. Cosa l’ha convinta?
«Il progetto. Nel calcio questa parola si usa spesso a vanvera. Qui, il progetto, c’è per davvero. Qualità di gioco, giovani ambizioni, un’identità di squadra. Però non si può volere tutto subito. Serve pazienza e lo sviluppo può costarci qualcosa. Come è successo a Milano».
In effetti la Fiorentina ha sprecato moltissimo…
«Almeno 4 punti. Il Cagliari ci ha raggiunto alla fine, il Parma proprio all’ultimo secondo. Ma sullo stomaco mi è rimasta la sconfitta con l’Inter. Avevamo la partita in mano, potevamo al massimo pareggiarla e invece l’abbiamo persa».
Che ne pensa di Montella?
«All’avanguardia. Serio, preparato, con un grande staff. Il calcio va in quella direzione: la differenza la fanno i dettagli».
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