Il sangue del capitano ha scosso il tifoso per davvero. Una scena pulp. Ma come? Non lo chiamano mai e una volta che lo buttano dentro gli sparano un gomito in faccia da aprirgli la fronte così? Non c’è niente da fare. Questo romanzo popolare che rimescola Firenze e la nazionale è una di quelle storie che non finiscono mai. E ci mancavano solo i globuli viola in eurovisione. Perchè ci sono quelli che snobbano l’azzurro, quelli che lo detestano, quelli che invece lo amano punto e basta. (...)
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Amata, odiata Italia Il tormento continua
L’articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica
Perché poi ora a complicare il tutto c’è la figura di Prandelli. E anche qui il gioco degli umori muove gli istinti più incredibili, perché il ct non è uno come gli altri. C’è chi ha trasformato l’eroe popolare in una specie di nemico della causa viola, chi godendosi Montella ormai lo segue con un certo distacco, e chi, pur coccolando il presente e la meravigliosa creatura montelliana, distingue le cose mantenendo quel senso di gratitudine ormai sempre più fuori moda. (...)
Questo rapporto controverso con la Nazionale ormai fa parte del dna. Sgarbi del passato, un sistema di potere difficile da digerire, le società più potenti da sempre privilegiate e coccolate dai media. Le solite storie, insomma. Sempre ricordando che non sono in pochi i fiorentini che comunque amano la Nazionale. Ci sono anche loro, ma magari non sono fra quelli che dopo lo scontro in area tra Balotelli e il difensore ceco hanno subito postato su fb: “Rigore per il Milan!”. Un must.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
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