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Viareggio Cup, le pagelle dei viola: è una Fiorentina tutta cuore e carattere

Bangu uomo partita, Peralta e Gondo imprevedibili in attacco, Diakhatè dà quantità e qualità, Mancini unica pecca.

Redazione VN

BARDINI 6: molto sfortunato in occasione del primo gol danese, con una carambola che lo penalizza un po' come successo a Tatarusanu contro il Genoa. Tiene in corsa la squadra con due interventi tempestivi e decisivi, poi è incolpevole sull'azione che porta al pareggio nel finale.

BAGADUR 6: riproposto ancora una volta come terzino destro, gioca una partita solida e priva di errori. Controlla il veloce Mohammed costringendolo spesso e volentieri ad accentrarsi, vicino al gol di testa sugli sviluppi di un corner.

GIGLI 6: neutralizza il temuto Dhaflauoi, attento in marcatura e preciso in fase d'impostazione, quando Mohammed si accentra gli crea qualche grattacapo.

MANCINI 5,5: nel primo tempo limita le avanzate danesi senza particolari problemi, risultando decisivo in un paio di occasioni. In apertura di ripresa trattiene Mohammed lanciato a rete, viene espulso e finisce anzitempo negli spogliatoi. Un'ingenuità che lo toglie dai giochi per la prossima partita.

ZANON 6,5: ad inizio partita compie una diagonale decisiva per allontanare un cross di Mohammed. Prestazione attenta in entrambe le fasi di gioco, a tempo scaduto serve a Bangu l'assist vincente.

PETRICCIONE 6: i danesi gli concedono una certa libertà d'azione e lui ne approfitta per dettare il ritmo della manovra, soprattutto nel primo tempo. Con l'inferiorità numerica abbandona il fioretto per la sciabola e lotta con i compagni.

DIAKHATÈ 6,5: alterna qualità e quantità in mediana, giocando una buonissima partita. Sempre presente nel supportare la manovra offensiva, serve a Gondo un assist interessante poi non concretizzato, raddoppia sugli sviluppi di un corner con un colpo di testa imperioso. Nel secondo tempo si dedica esclusivamente alla fase difensiva recuperando palloni preziosi.

BANGU 7: è lui l'uomo partita. Apre le danze con un calcio di rigore magistrale, realizzato con la solita rincorsa cadenzata. Sfiora il gol con un esterno a fil di palo, poi si sacrifica quando la squadra è in dieci uomini. Nel finale trova la perla decisiva: rovesciata al volo e palla in fondo al sacco con l'ausilio del palo. Un gioiello che vale la vittoria.

PERALTA 6,5: i danesi non lo conoscono bene e così può esibirsi più volte nella sua giocata caratteristica, ovvero movimento ad accentrarsi da destra per calciare con il sinistro. In questo modo sfiora due volte il gol, trovando sempre pronto Runarsson. Nel secondo tempo si sacrifica in fase di non possesso, duetta con Bangu, poi esce stremato.

CHIESA 6: forse il meno positivo del tridente offensivo. Tenta lo spunto personale in più occasioni, non rendendosi mai realmente pericoloso. Leggero passo indietro rispetto alle ultime uscite.

GONDO 6,5: in costante movimento sul fronte offensivo, lotta con i difensori centrali del Nordsjaelland, costringendoli al fallo in più circostanze. Conquista il rigore con esperienza, vicino al gol con un tiro al volo dopo controllo di tacco, entra nell'azione che porta al gol vittoria di Bangu.

MASCIANGELO 6: si piazza sulla corsia difensiva destra e tiene bene il campo.

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STEFANO FANTONI

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