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Primavera, Mlakar: “Alla Fiorentina posso crescere. Ilicic un punto di riferimento per me”

"Di recente tanti giovani della Fiorentina sono arrivati in A, a testimonianza dell’ottimo lavoro che viene svolto qui. E oggi posso dire di essere felice della scelta che ho fatto"

Redazione VN

L'attaccante della Fiorentina Primavera Jan Mlakar ha parlato così a Viola Week, inserto settimanale de La Nazione dedicato alla Fiorentina.

Jan, a quasi due anni dal suo approdo a Firenze che bilancio si sente di fare?

"Non penso mai al passato, penso al presente, ad allenarmi e a fare bene in campo. Posso dire di essere migliorato tanto da quando sono arrivato qua ed è merito di un ottimo lavoro che ho svolto assieme a mister Guidi ed a tutto lo staff della Primavera".

Sulle sue tracce, al momento del tuo approdo in viola, c’erano Manchester City ed Inter: come mai poi la scelta è caduta sulla Fiorentina?

"Prima di venire a Firenze ho valutato tante altre ipotesi ma poi ho deciso di vestire la maglia viola perché sono convinto che questo sia il club che può farmi crescere in maniera più completa. Di recente tanti giovani della Fiorentina sono arrivati in A, a testimonianza dell’ottimo lavoro che viene svolto qui. E oggi posso dire di essere felice della scelta che ho fatto".

Si dice abbia scelto Firenze anche per la presenza del tuo connazionale Ilicic: è vero?

"Josip è un campione, un simbolo per il nostro Paese e la Nazionale maggiore. Non saprei dire se è stato lui l’elemento che ha influito di più nella mia scelta, ammetto che è stato più facile dire sì alla Fiorentina sapendo che c’era Ilicic. Fin da quando sono arrivato qua infatti, Josip è stato un punto di riferimento per me: mi ha dato tanti consigli".

In questi due anni ha segnato tanti gol, al netto di alcuni lunghi infortuni: qual è quello al quale è più legato?

"Anche se ci penso non credo che esista: per me è importante fare gol in ogni partita. Posso segnare anche di spalla o di ginocchio, l’importante è che poi la squadra vinca. Ogni mio gol che risulti alla fine determinante, per me resta il più bello".

Le sue stagioni viola in due flash: quale il momento più bello e quello più triste?

"L’immagine più brutta che ho ancora nella mente è stata quella del cartellino rosso che ho rimediato lo scorso anno nella semifinale play-off contro il Chievo, che mi ha costretto a saltare la finale col Torino, dove poi la squadra è stata eliminata. Non ho ancora digerito quel brutto pomeriggio. Per quanto riguarda il ricordo più bello posso solo dire che ogni sabato, quando scendo in campo, mi sento l’uomo più felice del mondo".

Anche quest’anno con la Primavera siete in corsa per i primi posti: vi siete dati un obiettivo concreto all’interno del gruppo?

"Il mio unico pensiero è giocare al massimo ogni volta che vengo chiamato in causa: voglio uscire dal campo sapendo che ho dato tutto me stesso. Come Fiorentina Primavera vogliamo provare a vincere qualcosa".