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Cosa ci sta dicendo il Viareggio della Fiorentina

La squadra di Bigica sta viaggiando alla media di tre gol segnati e due subiti a partita. Il prossimo avversario è la Juventus di Dal Canto

Stefano Fantoni

La Fiorentina di Emiliano Bigica ha centrato la semifinale alla Viareggio Cup dopo tre anni. L'ultima volta nel 2015, quando i viola di Guidi si fermarono dinanzi al Verona. Poi sono arrivate un'eliminazione ai quarti (contro l'Inter) e un'altra agli ottavi (contro il Sassuolo). Lunedì, a Viareggio alle ore 15, sarà sfida alla Juventus. Una gara che manca dal 2003, che nel 1993 ha assegnato la vittoria finale (ai bianconeri, con golden gol di Del Piero su rigore nel replay) e che vedrà in campo complessivamente ben diciassette edizioni vinte (nove a otto per i bianconeri).

Oltre la storia, concentriamoci sul presente della squadra gigliata. In cinque partite sono stati segnati quindici gol, ma incassati dieci. Una media di tre segnati e due subiti a partita, che fin qui sta dando ragione ai ragazzi di Bigica, capaci per quattro volte di andare avanti 2-0, farsi rimontare sul 2-2 e poi vincere. Attacco atomico, con Gori e Diakhatè marcatori principi con tre centri a testa, ma anche una difesa, che ha potuto contare su Hristov solo all'esordio contro il Giannina, in difficoltà.

Focalizzandoci sui singoli, il Viareggio di Gori, che viaggia alla media di un gol pesante a partita, è senz'altro ottimo. Restando nel reparto avanzato, buone risposte di Meli, soprattutto a gara in corso (vedi gol vittoria contro l'Empoli). In mediana Diakhatè sta limitando i ricami e dando concretezza (anche se quell'errore contro il Sassuolo poteva costare caro), Faye ha sfruttato bene gli spazi concessi, Lakti e Valencic stanno proseguendo nel solco di quantità e qualità tracciato fin qui.

Arretrando di qualche metro, gran torneo degli esterni bassi Mosti e Ranieri, mentre Pinto ha alternato alti e bassi. I due prestiti, i centrali Ceccacci e Visentin, non stanno rubando l'occhio. Infine, tra i pali Ghidotti ha vacillato con il Giannina per poi riprendersi nelle uscite successive, Brancolini (unico 2001 schierato) ha lasciato intravedere mezzi fisici e tecnici di ottimo livello.

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