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Sentite Dertycia: “Potevo essere io il Batistuta della Fiorentina”

foto tratta da video YouTube

L'ex viola rimpiange l'andamento della sua avventura in Italia

Redazione VN

Oscar Dertycia, attaccante che arrivò nell'estate del 1989 alla Fiorentina e che subì poi un grave infortunio, si è raccontato a Tuttomercatoweb. Oggi lavora a Cordoba, dove allena i bambini. Ecco alcuni passaggi della sua intervista:

Mi chiamavano "El tiburon", lo squalo, per l'aggressività nell'area e per le caratteristiche che usavo in campo: potenza, forza, velocità. Un soprannome che poi in Spagna è cambiato, dato che mi chiamavano Mr. Proper (l'equivalente di Mastro Lindo, data la calvizie, ndr). Arrivavo con grande aspettative, avevo fatto 20 reti in 36 partite l'anno prima e tutti si aspettavano il grande goleador. Il mio problema iniziale fu l'adattamento, avevo bisogno di tempo. In campo mi sentivo bene, ma ai primi tempi mi è mancato il gol. Del resto anche Batistuta all'inizio faticò... Quando ho iniziato a segnare è arrivato quel maledetto infortunio: uno scontro di gioco con Maradona, rottura del crociato del ginocchio destro. Non mi ero mai infortunato prima e non mi sono mai infortunato dopo. Ma per me fu tragico, perché ero nel giro della Selecciòn e persi il treno per il Mondiale.

Lo stress mi fece perdere i capelli. Eravamo solo io e mia moglie, con mia figlia nata da un mese. Ero senza amici o altri familiari che potessero supportarmi. Non potevo far altro che stare in casa e guardare la finestra. Poi a Firenze presero Lacatus, io ero arrivato firmando un triennale, mi accordai con la Fiorentina e andai a Cadice in prestito. Poi i viola presero Batistuta e si sistemarono definitivamente. Se penso che potevo stare al suo posto? Ci penso eccome. Ho il rammarico di non aver avuto il tempo necessario per dimostrare il mio valore. Potevo essere come lui, magari non sarei durato 10 anni come lui ma 5-6 anni sì, o almeno avrei potuto rispettare i 3 anni di contratto, segnando come ho fatto in Argentina e successivamente in Spagna. Non voglio con questo sminuire Batistuta, anzi. Mi tolgo il cappello per la carriera che ha fatto alla Fiorentina: eccellente goleador, eccellente attaccante e con l'adattamento necessario ha raggiunto gli obiettivi.

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