Carlos Dunga è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Toscana, durante la trasmissione Artemio, per parlare delle sue iniziative a favore della popolazione dello stato brasiliano di cui è originario, il Rio Grande do Sul, anche nel periodo di diffusione del Coronavirus. Nei giorni scorsi è arrivata la notizia di una donazione da parte sua di 10 tonnellate di cibo a sostegno di enti di assistenza.
ex viola
Dunga: “Aiuto da sempre i bisognosi”. E su Commisso…
L'ex mediano della Fiorentina e della nazionale brasiliana parla del Problema Coronavirus in Brasile, ma anche della ritrovata voglia di emergere nella Fiorentina
“E’ una cosa che faccio da oltre 20 anni – ha detto Dunga - attività di assistenza per persone in difficoltà, bambini, anziani, ospedali. Quando giocavo a Firenze il titolare del Bar Marisa mi portò in ospedale a trovare persone che erano in difficoltà, una volta tornato in Brasile mi sono ricordato di questa cosa e ho deciso di dare una mano anche io.
Con il Coronavirus in Brasile abbiamo una situazione diversa, più complicata perché tante persone fanno lavori giornalieri e non potendo adesso lavorare non hanno da mangiare. Sono in difficoltà anche le strutture per anziani e bambini. Ho coinvolto vari amici che sono titolari di supermercati e padroni di aziende e insieme a Tinga e D’Alessandro, ex giocatori dell’Internacional di Porto Alegre, metteremo a disposizione altre 10 tonnellate di cibo”.
Come vive il Brasile questa pandemia? “In Brasile è una situazione particolare anche perché il paese è molto vasto e la gente non conosce ancora bene cosa sia questo virus. È diventata anche una guerra politica invece di concentrarsi sul problema del virus e risolvere i problemi della gente. Poi c’è il problema delle favelas, dove le case sono piccole e abitate magari da 10 persone. Sono state chiuse tutte le aziende però le persone nelle favelas la vita continua normalmente perché non arrivano notizie precise”.
Come stai vivendo la situazione italiana? “Ho ancora tanti amici in Italia e ho seguito con apprensione cosa succedeva, ho parlato con alcuni di loro - come Amoroso che sta a Udine - per avere aggiornamenti. Mi dispiace molto per questa situazione che sta vivendo il paese. Il mio augurio è che l’Italia ritorni come prima e credo che la gente ne uscirà molto più forte.”
Quando e come ripartirà il calcio? “Il calcio dà felicità alle persone, ma ora l’obiettivo è salvare vite. Fino a che non c’è un controllo preciso della situazione il calcio passa in secondo piano. Dopo potremo cominciare a pensare anche a come ripartire, anche senza pubblico facendo solo vedere le partite in tv, sarebbe comunque una distrazione per le persone anche se non è la cosa ideale”.
La Fiorentina? “Commisso ha portato entusiasmo, è un presidente sanguigno come piace ai fiorentini. È attaccato alla squadra, ha sempre la battuta pronta. Questo ha dato un nuovo entusiasmo a Firenze e speriamo che nei prossimi anni possa fare una grande squadra per vincere e far divertire i tifosi”.
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