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Come tutto è iniziato: la prima lettera del Lebowski a Borja Valero e Rocio

Come tutto è iniziato: la prima lettera del Lebowski a Borja Valero e Rocio

Le parole che hanno convinto il Sindaco ad incontrare i rappresentanti della realtà fiorentina

Redazione VN

Il Centro Storico Lebowski, la nuova squadra di Borja Valero, ha pubblicato sulla propria pagina Facebook le parole con le quali hanno contattato per la prima volta l'ex viola e sua moglie per proporre l'idea diventata poi realtà: Borja e Rocio hanno risposto subito e dato appuntamento al giorno successivo.

“Cari Rocio e Borja,

scriviamo a entrambi perché immaginiamo che scelte di vita del genere si discutano in famiglia.

Ci scusiamo se in questa prima comunicazione manca il calore della presenza o della voce, ma non abbiamo voluto telefonarvi o accettare l’aiuto dei tanti mediatori che in questi giorni si sono offerti di aprirci un contatto con voi.

Ci piace che i rapporti si sviluppino in modo naturale, e preferivamo quindi scrivervi con discrezione, per disturbarvi il meno possibile.

Sarebbe fantastico potervi avere con noi.

Non solo per il piacere di poter vedere un campione scendere in campo con la nostra maglia, di vincere qualche partita in più, di ricevere maggiori attenzioni dai media.

Sarebbe straordinario per l’essenza del nostro progetto, per qualcosa che ha a che fare con una visione, con un sogno.

Quando 11 anni fa abbiamo deciso di fondare il Centro Storico Lebowski eravamo molto giovani e a farci forza avevamo solo un’idea pazza: fondare una squadra totalmente in mano ai tifosi e alle tifose.

Era un’idea figlia di un chiaro modo di vedere la socialità, la politica, il mondo, e abbiamo fatto di tutto per portarla avanti

Da lì è venuta la crescita sportiva, le vittorie dei campionati, le promozioni. Poi abbiamo sognato una scuola calcio che fosse un punto di riferimento educativo per il quartiere e che non lasciasse indietro nessuno, e siamo riusciti a crearla in un giardino pubblico perché ancora non avevamo uno stadio.

Dopo anni di vita nomade e randagia abbiamo trovato uno stadio e con più spazio siamo riusciti a

portare avanti le nostre istanze anche nel mondo del calcio femminile.

Per sostenere tutto questo abbiamo pensato che avremmo potuto mettere a sedere e servire un ottimo fritto di mare a oltre 4000 persone ogni anno, e per il momento ce la stiamo facendo.

Per descriverci spesso viene detto: “Il Centro Storico Lebowski è il più grande azionariato popolare in Italia”. Ma il punto non ci sembra questo. Quello che noi davvero stiamo provando a fare è un gigantesco percorso di autoformazione collettiva.

L’unico modo per provare a dare forma alla nostra idea di sport era imparare in prima persona, passo dopo passo, tutto ciò che serviva per poter operare in modo autonomo.

Prima non sapevamo niente e ora sappiamo curare il manto del campo, riparare uno spogliatoio, iscrivere le squadre ai campionati, tesserare i giocatori. Alcuni/e di noi hanno studiato e preso le qualifiche per allenare, altri/e hanno messo al servizio le loro competenze nella pedagogia per creare una scuola calcio a misura di bambina e bambino.

Siamo collettivamente diventati muratori, idraulici, giardinieri, cuochi, camerieri, allenatori, segretari, dirigenti, comunicatori, videomaker, ecc., ognuno seguendo i propri desideri e le proprie capacità.

Questo lungo processo di autoformazione collettiva è possibile solo a una condizione: trovare attorno a noi persone che abbiano voglia di insegnarci qualcosa di nuovo. In questo modo, negli anni, abbiamo sviluppato le nostre competenze.

Quello che vi chiediamo è di entrare a far parte di questo percorso. Ci sono delle cose che potete insegnarci che farebbero alzare notevolmente il nostro livello. In campo, permetterebbero al nostro staff e ai nostri giocatori di vedere cose meravigliose sul gioco; per la scuola calcio, daremmo occasione alle nostre istruttrici e agli istruttori di imparare cose nuove da trasmettere agli atleti; fuori dal campo, daremmo alle nostre socie e ai nostri soci la possibilità di fare i conti con un bagaglio di esperienze a cui non potremmo altrimenti accedere.

Il nostro obiettivo può essere descritto così: sperimentare un modello di fare sport sul territorio, aumentare il valore dei club dilettantistici per tutta la comunità, rendere più forte i Club grazie alla partecipazione collettiva, ispirare altre squadre a fare lo stesso percorso.

Quindi, come avrete capito, qui la questione non è di ingabbiarvi dentro una proposta rigida. C’è un intero mondo di attività che manda avanti il nostro Club che beneficerebbe delle vostre esperienze, per migliorare ancora.

Non sappiamo come siete messi in questi giorni, noi saremmo davvero felici di incontrarvi.

Grazie di cuore per aver preso in considerazione una realtà strana come la nostra,

con trepidazione,

le socie e i soci del Centro Storico Lebowski”

 

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