Perugia, Fiorentina, Brescia, Parma, ma anche le aule universitarie per una laurea in medicina. Lamberto Boranga fa parte della storia del calcio (e dell’atletica categoria Master) e sul connubio sport-Coronavirus ha le idee molto chiare e le ha esposte a Trapanigranata.it:
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Boranga, ex viola oggi medico: “Dovevamo fermarci subito. Ora i giocatori donino il 5% dello stipendio”
Boranga parla dell'emergenza Coronavirus
Il campionato di Serie A andava fermato subito, gli interessi economici passano sopra le persone e per via degli ascolti, degli sponsor e dello spettacolo si è trascurata la sicurezza e la salute. C’erano dei seri rischi e per evitarli andava fermato il campionato. Così non è stato e adesso vediamo cosa accade anche nel mondo del professionismo. Visto che esistono gli asintomatici bisogna subito disporre il tampone per tutti i giocatori professionisti. È un virus aggressivo, mutevole. Che fosse pericoloso ormai si sapeva e la realtà non può che confermarcelo. Le disposizioni del restare a casa se valgono per la popolazione, valevano anche per i calciatori. Si tratta di volersi bene e preoccuparsi degli altri: se io non attuo comportamenti a rischio tengo al sicuro me stesso e gli altri. Calciatori? La beneficenza si fa, ma non si sbandiera. Se un calciatore di Serie A decidesse di devolvere il 5% del suo stipendio non credo che andrebbe incontro a un problema. Dare un contributo economico, in queste condizioni di emergenza, è una buona azione auspicabile.
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