Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

esclusive

Zero punti anche stavolta, ma è diverso da Venezia. Italiano chiamato a motivare

Zero punti anche stavolta, ma è diverso da Venezia. Italiano chiamato a motivare - immagine 1

Sconfitta più amara, ma senza dubbio meno povera rispetto a quella del 18 ottobre

Federico Targetti

Uno stop brusco, inaspettato. Proprio come a Venezia. E la stessa espressione di delusione sul volto di Vlahovic (foto in alto e in basso). Ma le analogie fra la sconfitta di ieri a Empoli e lo scivolone del Penzo finiscono qui. Sia perché il risultato è diverso, 2-1 contro 1-0. sia per una serie di altri motivi che qui siamo ad analizzare.

Due copioni, un finale

Detto del finale convergente sulla sconfitta e sugli zero punti, sono state due partite profondamente differenti. In Laguna, la Fiorentina non è scesa praticamente in campo, mai pericolosa dalle parti di Romero fino ai minuti finali, con qualche occasione almeno a legittimare la trasferta. Al Castellani abbiamo assistito alla prestazione opposta: viola dominanti per la quasi totalità del match, buttato via alla fine dopo ottanta minuti di occasioni sprecate e sostanziale inoperosità di Terracciano. Più amara, come débacle, perché appunto la prestazione c'è stata per 86 minuti. Anche Vlahovic, che a Venezia ha toccato il fondo da quando è diventato una macchina da gol, ieri ha segnato e ha mostrato di essere implacabile anche in giornate non particolarmente ispirate. Insomma, due serate totalmente diverse, persino agli antipodi, se non fosse per il risultato che mortifica in entrambi i casi le ambizioni di continuità di Italiano.

Bivio motivazionale

Proprio Italiano, che in settimana ha battuto come un martello sull'importanza di inanellare risultati positivi come a inizio campionato, con quelle tre vittorie consecutive tra Torino e Genoa con nel mezzo l'exploit di Bergamo, il primo scorcio di grandi speranze regalato da questa "grulla" Fiorentina. Pazza Inter, lèvati. Dicevamo, Italiano: la sconfitta di ieri può essere letta in due modi, e quindi avere due effetti sul gruppo e sul prosieguo del campionato. Uno è da evitare, e interpreta il crollo di ieri come punto di svolta in negativo, dal quale è difficile scuotersi e che lascerà probabilmente scorie a livello mentale in tutto il gruppo, chiamato a dimostrare di non essere debole psicologicamente. L'altro è quello da perseguire. Il tecnico viola è solito affermare che anche le situazioni pericolose, non solo le occasioni vere e proprie, sono indice della vivacità della squadra. Sotto questo punto di vista, Vlahovic e compagni sono ancora quelli che hanno battuto il Milan, solo meno cinici rispetto all'incrocio con i rossoneri. In parole povere: la ruota gira, l'importante è creare gioco e arrivare con costanza negli ultimi venti metri avversari, e poi i gol arrivano. Diciamocelo pure, con 19 vittorie e 19 sconfitte arrivano 57 punti, un bottino niente male, anche se forse appena insufficiente per l'Europa. Serve solo un saltino in più. Italiano ha ancora tempo per completare la sua creatura, anche grazie ai pezzi di ricambio disponibili sulle bancarelle del mercato di gennaio. 

Zero punti anche stavolta, ma è diverso da Venezia. Italiano chiamato a motivare- immagine 2
tutte le notizie di