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La partita di Polverosi – Un tempo di grande calcio. Segna ancora il gigante di 168 cm

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La partita di Polverosi per Violanews.com

Alberto Polverosi

La Fiorentina ha un gigante di 168 centimetri e con quel fenomeno ha vinto la sua terza partita di fila, così ha sorpassato la Lazio (che giocherà fra qualche ora) ed è arrivata a -1 dalla Roma (che giocherà lunedì a Napoli). Sesto posto, vittoria netta e meritata con un primo tempo di bel calcio e di dominio assoluto. Meno bene nella ripresa quando ha cominciato a gestire, però senza mai rischiare di prendere gol. L’1-0 alla fine era stretto per la Fiorentina, ma se non è riuscita a chiudere la gara era solo per colpa sua.

Dominio viola

Nel primo tempo non c’è stata partita. Palla alla Fiorentina e fine di ogni discussione. Possesso palla a livelli assurdi (84 per cento), con 329 passaggi riusciti a 38 (quasi dieci volte di più), con 15 tiri (a 1), un palo ma anche un solo gol, quello di Torreira. Il vero, unico problema dei viola era proprio questo: un dominio totale e appena una rete di vantaggio. Il Venezia non esisteva, perdeva però non affondava. Ha cominciato subito a difendersi, marcando Torreira col suo centravanti Henry, e controllando (meglio: cercando di controllare) le mezze ali viola Maleh e Castrovilli con i suoi mediani Crnigoj e Busio. La Fiorentina ha iniziato piano, con pazienza e criterio, da squadra tatticamente matura ha provato a far uscire il Venezia dal guscio preparato da Zanetti e quando ha capito, dopo un quarto d’ora, che non c’era modo di schiodarlo dalle sue arretrate posizioni, ha accelerato con la solita padronanza di palleggio.

Quel bomber di Torreira

Ikoné ha centrato un palo dopo l’assist di Torreira, mentre poco dopo Gonzalez ha provocato l’ammonizione di Haps e la conseguente punizione decisiva di Biraghi. Il cross sul palo lontano del capitano viola è stato raggiunto da Igor che ha rovesciato la palla in area piccola, primo tocco di Cabral respinto da Tessmann e poi tacco-gol di Torreira diventato il capocannoniere della Fiorentina con 5 reti, tre di queste segnate nelle ultime 4 partite. Il Venezia non si è scosso, ha continuato a difendersi molto dietro e la Fiorentina, che recuperava palla in un amen, poteva serenamente palleggiare sulla trequarti.

Le occasioni

Prima del gol, Cabral aveva avuto un’ottima occasione su assist di Gonzalez ma l’aveva sparacchiata su Maenpaa in uscita, poi ci aveva provato con una rovesciata alta e infine aveva...respinto un tiro pericoloso di Castrovilli. Ecco cosa mancava alla Fiorentina durante il suo lungo dominio, la freddezza, la precisione e la lucidità sotto porta. Anche dopo il vantaggio si è avvicinata al gol con due colpi di testa di Maleh e Castrovilli, ma niente da fare. All’intervallo il Venezia, senza sapere come era successo, era ancora in partita. Aveva giocato con la pesantezza d’animo di chi arriva da 6 sconfitte di fila e stava andando incontro alla settima.

Fine del dominio

Il secondo tempo è cominciato come il primo, con la palla fra i piedi dei viola e i veneziani tutti dietro. La partita è cambiata quando Zanetti ha fatto il secondo cambio, il primo di una certa qualità: Aramu al posto di Tessmann. Forse non è stata solo questa la ragione per cui il Venezia ha fatto qualche passo avanti, probabilmente il motivo principale va cercato nel calo fisico e soprattutto mentale della squadra di Italiano. Avendo disposto a proprio piacimento degli avversari per un’ora intera pensava di avere già i 3 punti in tasca? O forse ha cominciato a mandare la mente alla sfida di Coppa Italia contro la Juve di mercoledì prossimo? Fatto sta che il dominio della Fiorentina è terminato e a niente sono valsi i cambi di Italiano: Sottil, come spesso càpita quando entra a gara in corso, non ha portato niente di buono al posto di Ikoné, un po’ meglio Duncan anche se è entrato per Maleh che non stava andando male, anzi.

Un'altra faccia

La Fiorentina ha rallentato e si è imbruttita, nell’uno contro uno non era più vncente come nel primo tempo. Poi ha perso anche Castrovilli per un brutto infortunio al ginocchio ed è entrato Amrabat a cui Italiano ha consegnato la posizione di centrale, spostando sul centrodestra Torreira per farlo avanzare un po’, visto che lascia sempre il segno. Il Venezia non ha creato pericoli seri, ma anche la Fiorentina non si è più affacciata nell’area avversaria come accadeva nel primo tempo. Vittoria netta, meritata, indiscutibile, grazie a 45 minuti di grande calcio. Gli altri 45 non resteranno nella storia del campionato viola.

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