Domani sono vent’anni. Come festeggerete la ricorrenza, Fabio Innocenti, ex arbitro e calciatore dilettante ma prima di tutto presidente del Viola Club Gorizia?
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Viola Club Gorizia a VN: “Io, Fabio, sto con Sousa”
In occasione del ventennale del Club, il presidente Innocenti prende posizione: “Mi piace perché sa cambiare idea”
“Faremo una piccola festicciola per il ventennale. Dopo l’assemblea, un pranzetto nella nostra sede ricavata da uno scantinato tanti anni fa e poi guarderemo la partita col proiettore sul maxi schermo, come ogni domenica quando non siamo allo stadio. Saremo una quindicina ma come soci siamo in media una sessantina”.
Come nasce il Viola Club?
“Nel 1995 i primi incontri con Alessandro Goretti, un altro simpatizzante viola. Ci siamo contati, ritrovati, poi nel ’96 abbiamo concretizzato il tutto con la fondazione ufficiale del Club con atto notarile. È stato bello avere creato un gruppo di persone accomunate dal tifo, si è creata un’amicizia anche al di là del comune tifo viola. Abbiamo conosciuto tanti tifosi in giro per l’Italia e fuori. Come quella volta nel 2001 in Coppa quando trovammo il centro di Innsbruck colorato di viola e tifosi gigliati anche dal Liechtenstein”.
Come si diventa tifosi viola a 380 chilometri di distanza da Firenze?
“Il mio babbo era toscano, di Pistoia che non è un’area molto viola, ma fin da piccolo mi piaceva tifare così. Quando si andava a Firenze si comprava qualche spillina, la bandierina viola, piccole cose, non c’era il giro attuale dei gadget. Pur non andando allo stadio a Firenze, andavo alle amichevoli di precampionato ad agosto con i miei genitori a Massa, Lucca, Viareggio. Una passione nata nell’infanzia ma anche per essere un po’ contro gli amici tutti strisciati. Per non essere allineato”.
Un pronostico per domani?
“Col cuore, non ci sono dubbi. La vedo però difficile, siamo ancora convalescenti, non c’è fluidità, siamo un po’ involuti. Dovremmo essere più rapidi, rischiare l’uno contro uno, la velocità, la profondità. Abbiamo perso la rapidità di giocata”.
Colpa di Sousa?
“Sousa mi piace come persona e allenatore. Lo scorso anno c’erano possesso palla e verticalizzazione, ma adesso andiamo a sprazzi, senza continuità, con troppi black out. Sousa mi sembra preparato sotto l’aspetto tecnico e atletico, ci sono stati pochi infortuni muscolari quindi la preparazione è stata buona. Credo che lui faccia un po’ di tentativi per dare una scossa alla squadra, stia cercando qualche azzardo, ma nel calcio contano i risultati. È girata anche male in alcune partite, come contro il Milan e il Torino e quei due gol balordi a Udine. Credo che faccia anche qualche esperimento ma un allenatore è giusto che provi. Lui mi piace perché è capace di fare passi indietro, basta vedere che adesso Babacar gioca mentre prima no. Io sto con Sousa”.
Com’è la Fiorentina vista da lontano?
“Ogni tanto ho un piccolo rammarico per le eccessive critiche verso la società, per il braccino, il poco amore. Io non condivido le critiche di una certa parte dei tifosi. Ricordo che negli anni settanta ci si salvava a due giornate dalla fine, con tanti abbonati in più. Da quando ci sono i Della Valle, quando giocano contro la Fiorentina gli altri tifosi sono tutti preoccupati, cosa certamente avvenuta qualche volta anche con Cecchi Gori. Comunque, con questa società, questa squadra negli ultimi anni è sempre andata in Coppa”.
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