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Viola Club Gorizia a VN: “Io Alessandro un leccavalle tutta la vita”

“Per noi è la partita dell’anno. Quella corsa di Malesani sotto la curva. Come sarebbe la bolgia di Firenze in uno stadio come quello di Udine. Quanto a Sousa…”

Paolo Mugnai

Alessandro Goretti, quando e come nasce il Viola Club Gorizia a 380 chilometri da Firenze?

“L’ho fondato io nel 1995 con l’attuale presidente Fabio Innocenti. Lui ex arbitro e io giocatore nei dilettanti abbiamo scoperto durante una cena la comune passione viola. Il club ha vari soci in tutto il Friuli, dopo di noi sono nati gli Inviolabili Sacile nella provincia di Pordenone con cui organizziamo a volte dei ritrovi”.

Quanti siete e da chi è composto il Viola Club Gorizia?

“Lo zoccolo duro è composto da una sessantina di persone ma arriviamo in alcuni anni anche a punte più alte, avendo molti soci sparsi per la regione. La nostra sede è una catapecchia rimessa a posto dai nostri soci, chi fa l’idraulico chi l’elettricista. Erano due stanze quasi in stato di abbandono ma adesso abbiamo tv e proiettore tipo cinema. Il mio babbo è toscano. La mia storia di tifoso viola è identica a quella di altri soci. E continuiamo, con i nostri figli e nipoti, a tramandare la stessa passione calcistica. Al nostro viola club, poi, è iscritto anche il sindaco di Gorizia Ettore Romoli”.

Un aneddoto?

“Quando abbiamo fondato il club vennero Antognoni, Cinquini e  la signora Valeria Cecchi Gori di cui conservo un ottimo ricordo. Una curiosità poi è che io sono cresciuto a Borgnano frazione di Cormons da dove partì per l’Argentina il bisnonno di Batistuta, Domingo”.

Quanti sarete domani allo stadio e quante trasferte fate in media a Firenze?

“Anche se la partita è di sera, saremo minimo in quaranta, ci troviamo direttamente davanti allo stadio, per noi è la partita dell’anno come quella con la Juventus. Ogni campionato almeno cinque partite in gruppo veniamo a Firenze a vederle, poi ci sono alcune trasferte ormai classiche per noi come quella di Verona”.

Il ricordo più bello a Udine?

“Un tasto dolente perché sono state spesso botte. Ne ho due però davvero belli. Nell’anno del quasi scudetto ‘81-‘82 con l’invasione dei fiorentini e i gol di Bertoni e Graziani. E quella tripletta di Batistuta con la successiva corsa di Malesani in pantaloncini sotto la curva: l’apoteosi”.

Un pronostico per domani?

“Visto che lo stadio di Udine è nuovo, cambia la cabala e il cuore dice vittoria per noi. A proposito dello stadio questo di Udine è un gioiellino. Quando vengo al Franchi, a volte immagino la gente fiorentina in uno stadio come questo: sarebbe una bolgia. Quando sono in curva a Firenze penso che è bello l’ambiente ma si vede male e così non ti godi davvero la partita. Forse i politici dovrebbero fare qualcosa di più per avere lo stadio. Da lontano è difficile capire le polemiche sui Della Valle”.

Meglio Pozzo o Della Valle?

"Che domanda. A Pozzo tanto di cappello per la gestione. Per loro il calcio è davvero un’azienda avendo tre squadre con cui ci guadagnano. Leggo sui siti fiorentini di leccavalle e checche isteriche. Ecco, io sono un leccavalle tutta la vita. Qualche errore sicuramente lo hanno commesso, ma al di là di quello fatto su Benalouane quale difensore avrebbero dovuto prendere allora al mercato di gennaio? L’unica cosa che posso rimproverare ai Della Valle casomai è che non fanno trasparire la loro passione”.

Che ne pensi di Sousa?

“È un grande allenatore, però è come quello che si mette con una ragazza quando è già fidanzato con un’altra. Con noi è andata così, non vorrei succedesse adesso lo stesso ma a nostro danno”.