Si assottiglia con il passare dei minuti la distanza che ci separa dalla partita in programma contro il Belenenses. Difficile rimanere concentrati sul presente quando sullo sfondo hai la partita dello Stadium contro la Juventus, ma ai viola servirà comunque un punto stasera per garantirsi l'accesso ai sedicesimi di finale di Europa League.
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Vidigal a VN: “Belenenses stanco. La Fiorentina? E’ una sorpresa, Sousa no”
"Sousa ha preso giocatori di qualità e li ha fatti ragionare collettivamente: questa è la vera forza dei viola". E su Sá Pinto e lo Scudetto... "
Per approfondire i temi principali della gara contro gli uomini di Sá Pinto e per parlare più in generale anche degli altri temi di casa Fiorentina, Violanews.com ha contattato l'ex centrocampista portoghese di Napoli, Livorno e Udinese, nonché della nazionale del Portogallo (tra le cui fila è stato compagno di squadra sia di Paulo Sousa che di Sá Pinto), José Luís Vidigal:
Ti chiedo innanzitutto se stai seguendo il campionato italiano e cosa pensi della Fiorentina di questa stagione.
"E' un sorpresa. Non avevo nessun dubbio invece sulle capacità e sul lavoro di Paulo Sousa. Per la Fiorentina si tratta di una stagione importante, spettacolare per quanto riguarda i risultati sportivi e la qualità del gioco espresso. Questo la dice lunga sulle capacità dell'allenatore".
A proposito: cosa ci dici sul Paulo Sousa tecnico?
"Non era affermatissimo prima di arrivare a Firenze, ma aveva già fatto bene in precedenza, fin dalle nazionali giovanili in Portogallo. Ha lavorato stupendamente anche in Ungheria, in Israele e in Svizzera. Trovando una società importante come la Fiorentina, con a disposizione giocatori di qualità, mettendoci del suo ha costruito una squadra fortissima. Sono sicuro che la Fiorentina lotterà fino in fondo per le prime posizioni. Scudetto? Non è facile. Ci sono Inter, Juventus, Roma, Napoli e Milan, contro cui giocare è difficile, ma ogni tanto il calcio ci sorprende... ".
Insieme a Sá Pinto, Sousa è stato tra i tuoi compagni di squadra in nazionale: che rapporto avevi con loro due?
"Paulo è sempre stato un allenatore in campo, fin da quando giocava. Lo conosco bene, è una persona molto organizzata e intelligente. Per quanto riguarda Sá Pinto posso dire che è una persona che ama tanto il calcio, uno studioso. Vedevo un futuro nel calcio anche per lui. Parliamo di un allenatore molto tecnico, capace ed esigente. Trasmette alla sua squadra lo spirito che metteva in campo da giocatore. Il Belenenses è una squadra piccola in Portogallo, nessuno si sarebbe aspettato di vederla partecipare alla fase a gironi di Europa League. Sá Pinto ha già fatto anche troppo".
Stasera la Fiorentina avrà bisogno di un punto contro il Belenenses per qualificarsi al turno successivo di Europa League: che squadra è quella portoghese e che partita prevedi?
"Il Belenenses sta pagando il cammino europeo. La stagione è già lunga per loro perché hanno iniziato prestissimo le qualificazioni per la fase a gironi dell'Europa League. Si spiega così l'andamento negativo in campionato: è una squadra stanca. Giocare a Firenze non è facile e non c'è paragone a livello di qualità tra le due squadre, per questo dico che la Fiorentina vincerà sicuramente".
C'è un giocatore viola che ti ha impressionato particolarmente?
"Più che un giocatore, sono rimasto impressionato da una caratteristica della squadra: la mentalità collettiva portata dall'allenatore. Sousa ha preso giocatori di qualità e li ha fatti ragionare collettivamente: questa è la vera forza dei viola. I singoli possono non essere in giornata, ma se tutta la squadra corre diventa difficile per l'avversario".
Dopo esserci stato come giocatore, ti piacerebbe tornare in Italia come dirigente?
"Sono in contatto con amici, direttori e presidenti in Italia. Ho fatto direttore sportivo in Portogallo e mi piacerebbe far parte della struttura direttiva di una società italiana. I miei figli sono cresciuti in Italia, un paese che sarà sempre nel mio cuore. Dipenderà tutto dalle opportunità, ma sarebbe sicuramente bellissimo tornare. Ho vissuto grandi momenti in Italia, sia a livello umano che sportivo".
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