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L'intervista esclusiva

Valiani a VN: “La viola sfiorata, le lacrime per Baggio. A Castrovilli dissi…”

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L'ex centrocampista si racconta: "La Fiorentina è stata la mia seconda squadra. Piansi quando Baggio lasciò la Fiorentina"

Vincenzo Pennisi

"Ancora Valiani, insiste luiiii! Così Pierluigi Pardo anticipò un gol pazzesco di Francesco Valiani in un clamoroso Milan-Bologna 1-2. Era l'agosto del 2008, un altro calcio, e Valiani pistoiese di nascita e bolognese d'adozione decise il match di San Siro con una rete passata alla storia del calcio italiano. Il tuttofare del centrocampo, uno dei superstiti del calcio operaio del quale ormai non c'è più traccia, il viola non lo ha mai vestito, eppure qualcosa in comune con Firenze Valiani lo ha sempre avuto: "La Fiorentina è sempre stata la mia seconda squadra, sono cresciuto a pane e Pistoiese e pane e Fiorentina" - ha raccontato in esclusiva a ViolaNews - .

Francesco, Bologna per te non è stata una piazza banale.

Mi sono innamorato subito di Bologna, mi è capitato in poche altre città che non fossero Pistoia di vivere quelle emozioni. Era una città che viveva lo sport a modo suo, nonostante fossero più abituati al basket che al calcio. Abbiamo vinto un campionato in B e ottenuto una salvezza storica, quando è arrivato il momento dei saluti non ne volevo sapere di andare via da Bologna. Il gol al Milan nel 2008 è stato il momento più alto della mia carriera, un momento magico che non scorderò mai, sono quelle cose che nella vita ti restano

Però anche la Fiorentina occupa un posto importante nella tua vita.

La Fiorentina è sempre stata la mia seconda squadra, mi sono alimentato a pane e Pistoiese ma anche a pane e Fiorentina. Sono cresciuto nel mito di Baggio, sono uno di quelli che ha pianto quando è andato alla Juve. Con l'esperienza di Bologna poi le gerarchie sono un po' cambiate, ma sono sempre felice dei risultati della Fiorentina. Gli amici che mi sono creato nel calcio sono fiorentini d'azione, penso a Dainelli, Gilardino, Gobbi, Alino Diamanti

Hai mai avuto la possibilità di vestire la maglia viola?

Ci sono stati degli approcci quando ero in scadenza a Parma, sia con la Fiorentina che con la Lazio, ammetto di aver spinto per Firenze, anche se alla fine non se ne fece niente ma mi sarebbe piaciuto molto. A Firenze poi presero Ambrosini, virarono su un nome più altisonante

Quanto è cambiato il calcio dai tuoi anni a Bologna ad oggi?

Tanto, i nostri periodi in Serie A si giocava probabilmente un calcio più tecnico e oggi si punta sulla fisicità. Un giornalista mi ha chiesto di recente se il Bologna riuscirà ad uscire dalla mediocrità e gli ho risposto che noi avremmo pagato per stare in queste posizioni, in squadra avevamo giocatori del calibro di Di Vaio, Adailton, Bombardini, un fortissimo Osvaldo, eppure dovevamo giocarci la salvezza fino all'ultima giornata. Basti pensare che in squadre come l'Udinese si trovavano i vari Di Natale, Benatia. Si tratta di un calcio diverso, ma quello di oggi è ugualmente valido

E la Fiorentina di oggi ti piace? 

Tantissimo, è guidata benissimo da Italiano e propone calcio su tutti i campi. Il Bologna ha un atteggiamento simile, domani sarà una bella partita sicuramente, non sono squadre che pensano troppo a difendersi, non sarà un non farsi giocare a vicenda. Poi vorrei spezzare una lancia a favore di Vlahovic

Prego.

La Fiorentina si è comportata benissimo ma credo che lo abbia fatto anche il ragazzo, alla fine ha fatto guadagnare tanto alla società scongiurando il rischio di lasciare il club a mani vuote tra un anno. Magari sarò impopolare, sarà che ragiono ancora da calciatore, ma penso siano uscite bene entrambe le parti da questa situazione

Per l'Europa come vedi la corsa viola?

Sono un patito del modello Atalanta e spero che possa qualificarsi, sicuramente la Fiorentina potrà giocarsela fino alla fine. Sarebbe bello vedere Dea e Viola in Europa, per come vedo io il pallone meglio loro del calcio proposto dalla Roma

Come vedi finire questa Serie A in vetta?

Mi assumo la paternità di una cosa detta a dicembre: per lo scudetto occhio alla Juventus, non muoiono mai. Vedo appena avanti le milanesi, ma i bianconeri sono dentro

E del tuo ex compagno Castrovilli che mi racconti?

A Bari gli dicevo sempre che era il più forte di tutti, non aveva chiaro in che ruolo potesse giocare, lui aveva il pallino del trequartista, io battevo il tasto sul fatto che fosse una mezzala ed è così. D'altronde è il ruolo del calcio di oggi, guardate i De Bruyne, i Milinkovic Savic

Da grande cosa vorresti fare?

Sono 3-4 anni che dico questo è l'ultimo anno (alla Pistoiese ndr) e poi rimando sempre. Questa volta non credo cambierò idea e ammetto che mi piacerebbe studiare da direttore sportivo. Sento un attimo l'esigenza di staccare dallo spogliatoio, dai ritiri, ma in futuro potrebbe certamente tornarmi voglia. Ora l'obiettivo sarà prendere le qualifiche e poi deciderò con calma, valutando anche le proposte che si presenteranno

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