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Valdifiori a VN: “Saponara pazzo di Firenze, che mentalità Igor: ve li racconto”

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"L'Inter dovrà provare ad approfittare del fatto che Milan e Napoli devono ancora giocare contro la Fiorentina", ci dice l'ex centrocampista di Empoli e Napoli, le prossime avversarie dei viola in campionato

Federico Targetti

"Ho un grande amico a Firenze: Saponara. Me ne ha parlato benissimo, Italiano si fa voler bene e questo credo sia un aspetto fondamentale". A Mirko Valdifiori si accende la voce quando sente il nome del suo ex compagno ai tempi dell'Empoli. La redazione di Violanews.com, nel corso della sosta che precede le partite di campionato contro gli azzurri e il Napoli, ha contattato in esclusiva il doppio ex di entrambe le squadre. Valdifiori, passato poi dalla SPAL, ha avuto modo di conoscere anche Igor, uno degli uomini del momento in casa Fiorentina. Quale miglior momento, quindi, per scambiare due parole con il centrocampista, attualmente svincolato dopo l'esperienza al Pescara?

Ciao Mirko, grazie per aver accettato il nostro invito. Prima di affrontare con te i temi viola del momento vorrei chiederti come procede la ricerca di una nuova squadra.

"In questo momento la decisione è quella di tenermi in forma in attesa di una chiamata per la prossima stagione. Il Pescara mi ha fatto capire che non facevo più parte del progetto, avevano altre idee in testa per la seconda parte del campionato. Il termine per trovare nuove squadre per quest'anno è scaduto, ma io ho ancora voglia di giocare. Fra un mese faccio 36 anni, non ho mai avuto infortuni. Poi cercherò di capire cosa voglio fare nel post-campo, ma secondo me è ancora presto".

Ti posso chiedere un parere sulla Fiorentina di questa stagione? Credo che Valdifiori al culmine della sua carriera sarebbe stato un vertice basso adatto al 4-3-3 di Italiano...

"Italiano sta facendo un grandissimo lavoro, mette in risalto le caratteristiche di tutti i giocatori, non solo di 13-14. Tutti sanno cosa fare e lo fanno bene, dietro c'è un grande studio. E sì, per il mio stile di gioco sarebbe l'ideale, mi piace quando si cerca la costruzione da dietro passando dal vertice basso. Era un po' l'idea di Sarri quando ce l'avevo io ad Empoli".

Ti piace come Torreira interpreta il tuo ruolo? In fase di possesso regista, in fase di non possesso marcatore del playmaker avversario. Questo lo porta anche ad attaccare l'area di rigore avversaria.

"E' un gran bel giocatore, riesce a fare un lavoro importante in entrambe le fasi. Io per esempio con Sarri ero più uno schermo davanti alla difesa. Lui invece va a recuperare palla e a finalizzare, lo sta facendo in modo egregio".

Il prossimo avversario della Fiorentina è l'Empoli, la squadra che ti ha portato (e che tu hai portato) in Serie A. Che insidie ci aspettano?

"E' un derby, e questo dice tutto. Il clima è sempre molto teso, i giocatori danno qualcosa in più e gli episodi diventano più importanti. Il girone di ritorno ha riservato qualche difficoltà in più agli azzurri, gli equilibri sono un po' cambiati. Hanno dei buoni giocatori, quest'anno hanno vinto in campi molto difficili".

C'è anche un giocatore viola tra le fila azzurre, si tratta di Zurkowski. Non è esattamente il tuo ruolo, ma da centrocampista secondo te è pronto per giocare nella Fiorentina tra qualche mese?

"Sta facendo un ottimo campionato, di continuità anche nella finalizzazione e nell'ultimo passaggio. Empoli dà la possibilità di crescere senza troppe pressioni, io gli auguro di continuare così e di proseguire il suo percorso di crescita nella Fiorentina per aumentare il livello dei suoi orizzonti".

Torniamo un po' indietro nel tempo. Nell'Empoli di Sarri giocavi dietro Saponara. Riccardo è forse uno dei talenti meno espressi degli ultimi anni, per quello che era capace di fare?

"Sono cresciuto insieme a lui, i primi anni di Empoli lui era un ragazzino e io avevo 24-25 anni, io stavo a Ravenna e lui a Forlì. Ve l'assicuro: è innamorato di Firenze, lo sento spesso e sono contento che abbia trovato una sua dimensione nella vostra splendida città, anche per il ricordo che lo lega al povero Davide Astori. E' un giocatore di una qualità incredibile, ha avuto degli alti e bassi ma adesso è sicuramente un alto, ha un allenatore che lo stima e che sa cosa può fare Riccardo Saponara".

L'intervista prosegue sotto la foto

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Dopo l'Empoli c'è il Napoli: credi che Napoli-Fiorentina e poi Milan-Fiorentina possano essere due partite decisive per l'assegnazione dello scudetto? I viola come l'ago della bilancia?

"Sono due partite in cui la Fiorentina può dire la sua, l'ha dimostrato con l'Inter. Sia il Napoli che il Milan sanno che contro i viola ci sarà da sudare. So cosa vuol dire lottare per lo scudetto a Napoli, nel mio anno siamo stati molte settimane davanti alla Juve e in città si respirava entusiasmo e grande carica. Da qui alla fine gli azzurri cercheranno di vincerle tutte sperando in un passo falso del Milan. Magari l'Inter può approfittare delle giornate in cui le squadre di Pioli e Spalletti affronteranno la Fiorentina".

C'è un altro giocatore gigliato che tu hai conosciuto nella tua carriera: si tratta di Igor, alla Spal nel 2019-2020. Mi ricordo un assist fenomenale in Spal-Atalanta dopo un doppio passo fulminante, ma si vedeva già che era più difensore che esterno a tutta fascia? Com'era fuori dal campo?

"Sì, si vedeva la sua attitudine alla difesa. E' stata una scoperta di Davide Vagnati, non lo conosceva nessuno e alla SPAL è stato appena sei mesi. Aveva uno strapotere fisico e una grande mentalità e cultura del lavoro, era voglioso di apprendere tutto del calcio italiano, molto diverso da quello austriaco dal quale veniva. Arrivava al campo mezz'ora prima di tutti, lavorava, lavorava, lavorava in palestra... Che professionista esemplare. E' giovane e ha doti straordinarie, e adesso con Italiano si vedono tutte le sue doti da centrale, esaltate dal gioco viola".

Nel salutarti, ti chiedo se sei mai stato cercato in qualche modo dalla Fiorentina e qual è il tuo ricordo più vivido legato ad essa.

"No, la Fiorentina non mi ha mai cercato concretamente. Ma ho dei bei ricordi, posso citare tutti i derby disputati con la maglia dell'Empoli, sempre tiratissimi. Il primo in particolare, in Coppa Italia, andammo ai supplementari al Franchi. Una bella partita. E' bello viverle da tifosi certe partite, vi lascio immaginare dal campo. Firenze ha una bellissima tifoseria, si merita le soddisfazioni che stanno arrivando".

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