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Tre motivi per cambiare modulo: Iachini riflette, ma tutto porta al 3-4-2-1

GERMOGLI PH:

Tempi maturi per un'interpretazione più all'avanguardia del 3-5-2?

Federico Targetti

Fin dall'inizio della sessione di mercato, o meglio, fin da quando si parla di mercato (quindi ormai da mesi) sono in molti ad aver indicato nel regista la priorità della Fiorentina. In effetti, né Badelj né Pulgar hanno convinto appieno nel ruolo di vertice basso, e la sensazione, se la volontà è quella di rimanere sul 3-5-2, è che il primo vuoto da riempire sia proprio nel cuore della mediana. Torreira, in questo caso, è il giocatore giusto, ma la trattativa si è arenata e non sembrano profilarsi alternative all'orizzonte. Come mai? Abbiamo provato a darci una risposta che esula dalle difficoltà del mercato: nella mente di Iachini, il regista, il vertice basso, il playmaker o come lo si voglia chiamare, non c'è. O magari ci sarebbe, ma sta valutando seriamente le altre opzioni. Evitiamo fraintendimenti: il Mister non vuole rinunciare al gioco, ha ricevuto chiare indicazioni dalla società al momento della riconferma. Ma ci sono almeno tre indizi che fanno pensare ad una svolta, che si concretizzerebbe nel passaggio al 3-4-2-1.

Numero uno: basta aver guardato le partite

Molto semplicemente: il 3-4-2-1 è lo schieramento utilizzato nell'ultima uscita contro la Lucchese. Può essere una soluzione temporanea, magari dettata dall'indisponibilità di Pulgar, ma le alternative non mancavano (Amrabat da diga, Saponara da play, lo stesso Cristoforo, l'oggetto misterioso Agudelo). Insomma, non ci stupiremmo se il modulo di domenica non sia stato solo un estemporaneo rammendo, ma un concreto esperimento. Oltretutto, anche nel finale di campionato abbiamo visto soluzioni simili, anche se a dire il vero più orientate al 3-4-3, con gli esterni larghi in partenza piuttosto che trequartisti.

Numero due: gli interpreti

Anche qui il ragionamento è abbastanza elementare: la Fiorentina ha preso Amrabat, che ha incantato l'Italia intera giocando a Verona in un 3-4-2-1, e allora perché non riproporlo nelle stesse condizioni? Non solo, anche Pulgar ha vissuto il suo miglior momento in Italia in un centrocampo senza regista (il Bologna giocava con il 4-2-3-1, quindi sempre con una coppia di centrali). Seguendo questo ragionamento, tuttavia, il rovescio della medaglia sarebbe rappresentato da Duncan, "fuggito" da Sassuolo proprio perché non adatto al pari di Magnanelli, Bourabia e Locatelli a giocare in un ruolo diverso da quello di mezzala.

Numero tre: il modello da emulare

C'è una squadra che più di tutte, negli ultimi anni, ha legato la sua immagine a quella del 3-4-2-1: l'Atalanta. E' ovvio che per ottenere gli stessi, straordinari risultati non basta proporre lo stesso schieramento, ma sicuramente c'è anche una componente tattica nella formula del successo nerazzurro. Non è un caso se anche la Roma ha deciso di vestirsi da Dea e adottare lo stesso schema. Quindi, visto il livello del calcio proposto da Atalanta, Roma e Verona, e visto che la Fiorentina ha una rosa qualitativamente all'altezza almeno degli scaligeri 2019/2020, viene spontaneo pensare che virare sul nuovo modulo possa essere un'idea azzeccata. E poi, eliminando la necessità del regista, permetterebbe di puntare tutto sull'ormai famigerato attaccante da 15-18 gol...

Secondo voi la Fiorentina farebbe bene a cambiare lo schieramento in campo?

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