In prossimità dell’ultima giornata di campionato, abbiamo incontrato Piero Strabioni, autore de “La Lazio è de più” (Libreria Sportiva Eraclea).
gazzanet
Strabioni a VN: “La Fiorentina un ciambellone che ha fatto flop”
“Lotito e Della Valle? Come Gasperino er Carbonaro e il Marchese del Grillo”
Possibile oggi in Italia un fenomeno come la Lazio del 1974?
“Direi di no, basta però guardare al Leicester per sperare che una persona competente con delle risorse possa riuscire a costruire una realtà di quel tipo. È più difficile oggi in Italia perché il potere delle solite squadre è sempre più consolidato”.
La tifoseria della Lazio è politicizzata?
“Questa è una nota dolente. Io non appartengo a nessuna schiera politica eppure appartengo ai laziali. Tendenzialmente purtroppo l’etichetta politica di destra che abbiamo addosso è veritiera, anche se a causa di poche teste vuote. Io frequento lo stadio da sempre, però la curva nord era molto più politicizzata venti anni fa, ora meno”.
Com’è la Lazio attuale?
“È una bella incompiuta perché per come è organizzata e costruita non poteva reggere il doppio confronto in coppa e campionato. Quest’anno la società poteva rinforzarla partendo dal terzo posto dello scorso anno ma questo non è stato fatto. La stagione è sfuggita di mano. Io ci metto anche tanta responsabilità da parte dell’allenatore, con Inzaghi adesso le cose vanno meglio. La Lazio sarebbe un punto di partenza per costruire ma purtroppo sarà un punto di discesa per chi vuole demolire”.
Chi deve temere la Fiorentina in particolare?
“Mi auguro che la Lazio voglia fare chiudere in bellezza Klose alla quinta stagione con questi colori. Con un gol Miro eguaglierebbe Pandev come migliore marcatore straniero nella storia della Lazio. In questi anni la società non ha capito di avere tra le mani un potenziale notevole”.
Che giudizio dai della Fiorentina?
“Dal di fuori sembra un ciambellone che stava crescendo enormemente ma poi si è abbassato. Mi sembra che si sia rotto qualcosa, probabilmente l’armonia tra tecnico, società e squadra. A me piace tantissimo Kalinic che assomiglia a Klose per come si muove e riconosce la porta”.
Un giudizio su Pioli sostituito a sette giornate dalla fine da Simone Inzaghi?
“È un buon tecnico, una brava persona, rimasto però schiacciato dalla fiducia che ha dato alla società che non gli ha comprato nessuno. Ha perso dei punti per l’assetto difensivo, perché per lui le partite si vincevano o perdevano. Non capiva che a volte può bastare anche un punto. Anche nel rapporto con lo spogliatoio quest’anno qualcosa è andato storto. Ma Pioli è solo l’ennesima vittima di Lotito. Non lo vedrei male a Firenze perché è un ambiente più tranquillo non fosse altro per il mancato paragone con l’altra squadra cittadina. Glielo auguro”.
Un confronto tra Lotito e i Della Valle.
“Come Gasperino il carbonaro e il Marchese del Grillo, se non altro per la classe della persona. Lotito è volitivo ma quando eravamo in serie B eravamo più felici di adesso perché lui ha desertificato. Gli do però atto che non ha fatto fallire la Lazio”.
Un pronostico per domenica?
“Ovviamente spero che la Lazio vinca. Nessuna delle due squadre ha da perdere o da vincere, sarà una bella partita. Rivedrò con piacere Zarate. Gli manca un po’ di testa, a Mauretto, ma col pallone ci sa fare ”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA