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Azionariato popolare nello sport: il modello (vincente) dei Green Bay Packers. Ma è replicabile alla Fiorentina?

Vi proponiamo la storia dei Green Bay Packers club che gioca con grande successo nella NFL, il campionato di football americano. E' retta da un azionariato popolare, ma ha il record di vittorie.

Saverio Pestuggia

I Green Bay Packers sono una squadra professionistica di football americano della National Football League, con sede a Green Bay, nel Wisconsin piccola città che però consente alla sua squadra di essere la terza più vecchia franchigia della NFL, avendo iniziato a giocare nel 1919. Sono l'unico club no-profit, posseduto dalla comunità, dell'intero panorama dei quattro maggiori sport professionistici statunitensi.

Come detto, i Packers sono l'unica squadra USA priva di un proprietario unico, retta da un consiglio di amministrazione e con azioni che possono essere comprate e vendute. Quando la società ritiene di doversi esporre ad una spesa straordinaria mette in vendita pacchetti di azioni per ricavare capitale fresco. Dopo la prima vendita del 1923 è successo altre 4 volte nel 1950, nel 1956 per la costruzione di un nuovo stadio e poi nel 1997-1998, con la quale si aggiunsero 105.989 nuovi azionisti e furono raccolti più di 24 milioni di dollari, utilizzati per il progetto di ristrutturazione del Lambeau Field (lo stadio dei Packers). In questa ultima tornata di vendita i tifosi acquistarono 120.010 azioni al costo di 200 dollari l'una. Alla fine di quella campagna gli azionisti divennero 111.507 per un totale di 4.748.910 azioni a cui dobbiamo aggiungere i nuovi azionisti che hanno partecipato all'ultima campagna nel febbraio del 2012 richiesta per l'ampliamento costato 143 milioni del Lambeau Field. La domanda ha superato le aspettative a alla fine sono stati vendute 269.000 azioni (il 99% on line) delle 250,000 previste. Costo delle nuove azioni 250 dollari per un aumento del capitale sociale di 67, 250 milioni di dollari.

Il possesso delle azioni garantisce il diritto di voto nelle assemblee, ma il prezzo di un eventuale rimborso è minimo, non sono mai pagati dividendi, le azioni non possono aumentare di valore, e non ci sono privilegi nell'acquisto dei biglietti per le partite della stagione di campionato. A nessun azionista è permesso possedere più di 200.000 azioni, per assicurare che nessuno riesca a prendere il controllo del club.

Come viene regolata la leadership del Packers? Gli azionisti eleggono ilconsiglio di amministrazione (45 membri), il quale a sua volta elegge un Comitato Esecutivo di sette membri: un presidente, un vicepresidente, un tesoriere, un segretario e tre members-at-large. Il presidente è l'unico a ricevere una paga.

Nonostante che lo sport americano sia nelle mani di grandi magnati, i Packers sono riusciti nella loro storia a vincere più campionati di qualsiasi altra squadra professionistica di football americano: 13 titoli, compresi 4 Super Bowl. Il loro modello è sicuramente vincente, ma è riproducibile in Italia? E soprattutto in una realtà media come quella rappresentata dai tifosi della Fiorentina.

Niente è impossibile, ma solo per arrivare a raccogliere i 200 milioni richiesti dai Della Valle ai fiorentini servirebbero 1 milione di azioni da 200 euro e se fosse replicato fedelmente il limite di 200.000 azioni per ogni possessore basterebbero tre big per fare la maggioranza e addio all'azionariato popolare. Certo sarebbe quasi attuabile, ma non avrebbe le caratteristiche popolari dei Packers.

Meglio dunque riportare tutto alle proporzioni e con un milione di azioni emesse, il limite massimo dovrebbe essere di 50.000 azioni (valore 10 milioni di euro) in modo da possedere al massimo il 5% della società. Tornando con i piedi per terra resterebbero sempre una bella fetta di azioni da 200 euro da piazzare ai semplici tifosi che come descritto sopra non avrebbero altro privilegio se non quello di votare la propria governance e con la crisi economica non sarebbe certamente facile arrivare al quorum necessario che abbiamo descritto sopra.

Proviamo a fare per gioco un calcolo molto empirico sui tifosi che potrebbero fare raggiungere il quorum necessario, specificando che non stiamo proponendo niente, ma stiamo solamente facendo conoscere ai nostri lettori una realtà vincente molto lontana dallo sport europeo

2 azionisti con 50.000 azioni (investimento di 10 milioni) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni  BIG

5 azionisti con 20.000 azioni  (investimento di 4 milioni) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni BIG

10 azionisti con 10.000 azioni (investimento di 2 milioni) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni BIG

100 azionisti con 1.000 azioni (investimento di 200.000 euro) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni MEDIUM

200 azionisti con 500 azioni (investimento di 100.000 euro) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni MEDIUM

quindi 317 azionisti, 17 grossi e 300 medi per arrivare al 50% del capitale. Stiamo parlando di aziende grandi e medie o professionisti importanti che potrebbero legare il proprio nome alla Fiorentina. Resterebbero in questo nostro "gioco" da proporre alle 500.000 azioni ai piccoli e medi tifosi. Vediamo come

5000 azionisti con 20 azioni (investimento di 4.000 euro) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni

10000 azionisti con 10 azioni (investimento di 2.000 euro) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni

20000 azionisti con 5 azioni (investimento di 1.000 euro) - 100.000 azioni totali per un valore di 20 milioni

ed infine

200.000 azionisti con 1 azione (investimento di 200 euro) - 200.000 azioni totali per un valore di 20 milioni

Che sommati portano ad un totale di 235.000 tifosi sparsi per l'Italia e per il mondo che potrebbero sostenere la Fiorentina ad azionariato popolare. Tutto questo sarebbe fattibile? Secondo il più recente sondaggio di settore condotto dall'istituto Demos & Pi e pubblicato nel 2010 da La Repubblica, i sostenitori della Fiorentina sono quantificabili in oltre 1,2 milioni in Italia a cui  potremmo aggiungere qualche simpatizzante estero. Ma dal dichiararsi tifoso a tirare fuori i soldi il passo è molto lungo anche se la Fiorentina e Firenze potrebbero essere, per l'amore viscerale dei propri tifosi verso la squadra, uno dei pochi casi proponibili in Italia.

Concludendo, ribadisco che il nostro vuole essere solo un articolo per farvi conoscere una realtà esistente, ben funzionante d'oltre oceano. Siamo ben consci che la realizzazione sarebbe complicatissima, ai limiti estremi della fattibilità, ma abbiamo ritenuto farvi sapere che anche in uno sport ricchissimo come il football americano, in una realtà da sempre retta dal capitalismo ai massimi livelli esiste una società governata dal popolo con una governance scelta dal popolo. E allora il classico coro cantato dalla Fiesole "Noi siamo la Fiorentina" sarebbe veramente realtà.

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