La sua impresa con la Spal è già storia. Dopo 49 anni stregati, ci ha pensato Leonardo Semplici a riportare la squadra di Ferrara in serie A. E' il suo capolavoro sportivo, l'apice massimo nella carriera di un uomo e un allenatore che dall'Eccellenza, con umiltà, si è guadagnato il paradiso. Passo dopo passo, sacrificio dopo sacrificio. Per questo Violanews.com ha voluto contattarlo il giorno dopo l'arrivo della matematica che ha certificato l'impresa:
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Semplici a VN: “Abbiamo realizzato un sogno. Dedica? A me stesso. Resterò alla Spal, ma la Fiorentina… “
Le emozioni dopo la storica promozione in serie A da parte del tecnico della Spal, che poi parla anche di Babacar: "Presente e futuro della Fiorentina"
Salve mister, innanzitutto complimenti. Sentiti, sinceri. Le chiedo di parlarci delle emozioni che ha provato ieri al triplice fischio di Ternana-Spal, una sconfitta che vale comunque il ritorno in serie A dopo 49 anni.
"Sono state emozioni particolari perché il nostro è stato un percorso straordinario. Al di là della sconfitta di Terni, va considerato che siamo in testa alla classifica da tante partite nonostante fosse impensabile a inizio stagione fare un campionato del genere, sia per il livello delle altre squadre che per il nostro monte ingaggi. Questo la dice lunga su ciò che hanno fatto la proprietà ed il direttore, che ha portato dei giocatori perfetti per noi. Poi, dietro, c'è anche il bel lavoro del mio staff, per un risultato che era impensabile. Si parla tanto di sogni nel mondo del calcio: ecco, credo che il nostro sia un sogno realizzato. Una cosa bellissima per me che sono partito dall'Eccellenza, vincendo tutti campionati fino alla serie A. Mi inorgoglisce. Commosso a fine gara? Sì, ho pensato a tutte le cose belle e meno belle della mia vita, non solo professionale. In certe occasioni ti vengono in mente tutte le persone che ti sono state vicine nei momenti difficili".
Quando avete capito che potevate farcela davvero?
"A Natale. La squadra era in zona play-off e con la società ci siamo posti l'obiettivo di restarci. Alla fine abbiamo fatto ancora meglio".
Ha una dedica speciale per questo storico traguardo.
"Sì, a me stesso. Per la passione e la professionalità che ho messo in tutta la mia carriera professionale. Ho sempre cercato di migliorarmi e continuerò a farlo. E' stato questo atteggiamento che mi permesso di centrare la serie A".
Il prossimo anno ci sarà un'altra splendida avventura per questa squadra. Con lei in panchina?
"In linea di massima sì, c'è l'intenzione di continuare insieme. Ho trovato una società che mi ha fatto lavorare in maniera serena, lasciandomi mettere in pratica le mie idee e quelle del mio staff. Saremmo felici di continuare questo matrimonio, ma sarà anche la società a decidere".
Magari un giorno potremmo rivederla a Firenze. Un pensierino ce lo ha fatto?
"Chi fa questo mestiere è giusto che sia ambizioso e guardi anche altre situazioni, ma qui sto benissimo. Se un giorno si presenterà l'occasione, ben venga. Sarebbe un ulteriore passo in avanti nella mia carriera".
Le chiedo anche di Babacar, giocatore che lei ha allenato ai tempi della Primavera viola. Ieri un'altra rete decisiva da parte sua: è arrivato il momento di puntare su di lui come titolare fin da inizio stagione?
"Si sta affermando in maniera netta, importante. I numeri la dicono lunga sulla qualità del ragazzo. Mi auguro possa diventare un giocatore importantissimo nel presente e nel futuro della Fiorentina".
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