La sorpresa di questo inizio di stagione viola non possono che essere i giovani, tra questi Babacar e Bernardeschi, cresciuti nel vivaio della Fiorentina e finalmente protagonisti in prima squadra sia in campionato che in Europa League. A questo proposito Violanews.com ha contattato in esclusiva l'ex allenatore della Fiorentina Primavera, dal 2011 al giugno di quest'anno, Leonardo Semplici, che quei ragazzi li ha visti crescere sia dal punto di vista tecnico sul campo da gioco sia caratteriale.
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Semplici A VN: “Che soddisfazione aver visto crescere Berna e Baba”
“Berna all’inizio pensava che ce l’avessi con lui, poi però divenne capitano. Baba è uno splendido attaccante”
Vedendo la partita contro la Dinamo Minsk ed i titoli dei giornali che elogiavano Federico Bernardeschi, un suo ragazzo della Fiorentina Primavera, qual è stata la prima cosa che ha pensato?
Sono molto soddisfatto che sia arrivato a questi livelli, se lo merita. Ho allenato Federico 2 anni nei quali ho notato una maturazione importante sotto tutti i punti di vista: mentale, caratteriale e fisico. Arrivò in Primavera dagli Allievi dopo 6 mesi di stop a causa di un infortunio, quindi il primo anno fu di apprendistato, quasi di rodaggio. Piano piano iniziò ad emergere nella seconda parte della stagione. Poi dal ritiro estivo crebbe molto in altezza, giocava con sontuosità, tant'è che nel secondo anno fece tantissimi gol e lo scelsi come capitano. Pur giocando sotto età, avevo ragazzi del '94 e del '93 mentre le altre squadre giocavano con '90 e '91 in campo, non si vedeva la differenza tecnica.
Nei due anni in cui ha allenato Federico, lo ha provato in diversi ruoli?
Quando arrivò alla Primavera aveva sempre giocato da trequartista puro. Poi via via, anche a causa di altre assenze, lo provai sia come esterno sinistro che, addirittura, punta centrale. Ma il ruolo in cui rende meglio è da esterno.
Quanto è servito a Bernardeschi, ma anche a Babacar, allenarsi insieme alla prima squadra?
La crescita caratteriale degli ultimi anni è impressionante, non dico inaspettata, ma davvero notevole. Penso che gli sia servito frequentare ragazzi del '90-'91 come Matos e Acosty, sia dentro che fuori dal campo. Ha imparato molto allenandosi in prima squadra, soprattutto ne ha giovata l'esperienza. All'inizio lo facevo giocare poco perché davo precedenza spesso ai più 'esperti', infatti Federico pensava che avessi qualche remora nei suoi confronti. Tutt'altro: volevo la sua crescita caratteriale, la maturazione, volevo in qualche modo stimolarlo a dimostrarmi che sapeva stare con un gruppo di ragazzi più grandi.
Lei ha allenato per 6 mesi Babacar che ha segnato il gol del pareggio a Torino proprio su assist di Bernardeschi. Pensa che i due possano convivere nel reparto avanzato?
Certo, Babacar è una punta pura, un attaccante vero con il guizzo giusto tipico da prima punta. Berna invece può giocare sia esterno, come piaceva a me, che dietro le punte. Secondo me possono integrarsi.
Cosa ha pensato quando ha letto che Cristiano Piccini sarebbe stato mandato in prestito al Real Betis, in Spagna?
Ho avuto modo di allenare Cristiano per un mese e mezzo, ha grandi qualità fisiche. Penso che la Fiorentina volesse un giocatore con più esperienza sulla fascia, un giocatore già pronto come potrebbe essere Richards. Secondo me l'esperienza in Spagna non potrà fare altro che bene a Piccini, sicuramente tornerà utile il prossimo anno e quelli a venire fino a diventare, se la Fiorentina vorrà, un grande giocatore titolare.
Cosa è mancato alla sua Primavera per vincere un trofeo?
E' mancata la fortuna, senza ombra di dubbio. Non certo le qualità. Il primo anno eravamo una squadra giovane, sotto età rispetto agli avversari, ma riuscivamo a imporre un nostro gioco ben preciso e per questo ero fiducioso. Il secondo infatti siamo arrivati in finale al Viareggio e in Coppa Italia, ben consapevoli che affrontavamo squadre importanti come la Lazio e l'Inter che sono ancora tra le più forti Primavere in assoluto. La richiesta della società viola è sempre stata chiara: far maturare i giovani per poi integrarli pian piano in prima squadra. Non mi hanno mai imposto di vincere, ma far crescere i ragazzi è quello che mi sono posto come obiettivo.
A proposito di giovani che arrivano in prima squadra, è ancora in ponte il progetto di una 'Squadra B' che possa partecipare ad un campionato di riserve, come succede in Spagna?
Inizialmente si era parlato con la Fiorentina di questo progetto poi per esigenze non dipendenti dalla società viola si è deciso di studiare questa eventualità il prossimo anno. Ma personalmente non ho avuto sviluppi in tal senso".
CHIARA BAGLIONI
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