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Scaglione a VN: “Quando gli ultras rosanero presero sotto braccio i viola”

L'autore di “Palermo nel cuore” racconta la storia della curva palermitana, contro la mafia e apolitica

Paolo Mugnai

In vista della partita di domani abbiamo intervistato Pietro Scaglione, palermitano, autore del romanzo “Palermo nel cuore” (Mohicani Edizioni, 2° edizione nel 2014) che ha vinto il Premio di letteratura calcistica “Gabriele Sandri”. Nel suo libro Scaglione ripercorre, tra fantasia e realtà, i rapporti tra il mondo del calcio e la tifoseria senza tralasciare i principali avvenimenti di cronaca.

Nella tifoseria del Palermo ci sono elementi della criminalità organizzata?

“Lo escluderei. Anzi, mi risulta con certezza che tra gli ultrà del Palermo hanno militato anche familiari di vittime della mafia. Peraltro, la tifoseria palermitana è nota in tutta Italia (e anche all’estero, in occasione delle trasferte in passato per l’Europa League) per la correttezza, la lealtà e la civiltà. Nello specifico, poi, parlano i fatti. Nel 1985, ad esempio, la curva nord ha esposto striscioni e intonato cori per Roberto Parisi, il presidente del Palermo ucciso dalla mafia. Dieci anni dopo, nel terzo anniversario della strage di Capaci, gli ultras palermitani hanno persino acquistato fumogeni e fuochi pirotecnici per onorare Giovanni Falcone e le altre vittime, nell’ambito di una Partita del cuore tra magistrati, cantanti e presentatori di Striscia la Notizia. Nel 2002, gli Ultras Curva Sud hanno esposto lo striscione “Né mafiosi né omertà, siamo solo veri ultrà”. Infine, nel 2009, i gruppi organizzati della curva nord - in un comunicato ufficiale - hanno smentito categoricamente qualunque legame con la criminalità organizzata”.

La tifoseria del Palermo è politicizzata?

“Da almeno 10 anni, la tifoseria organizzata palermitana è ufficialmente apolitica. Nessuno espone simboli partitici. Questa ufficiale apoliticità è rispettata da tutti i gruppi: dagli Ucn-Nolp al Borgo Vecchio Sisma e ai Fusi rosanero, dalle Brigate ai Warriors (dall’anno scorso riuniti nella sigla Ultras Palermo 1900 insieme agli Angeli della Nord). Ovviamente, fuori dallo stadio gli esponenti di questi gruppi hanno le loro idee politiche di sinistra o di destra, frequentano i centri sociali o le sezioni di partiti e movimenti, ma allo stadio tifano soltanto per il Palermo, senza nessun vessillo partitico. In passato tutte le tifoserie italiane erano più politicizzate, ma a Palermo meno di altre realtà. Negli anni Settanta, la curva palermitana era di sinistra. Negli anni Ottanta era mista: a gruppi di sinistra come Commandos Aquile, Eagles Korps e Indians si affiancavano gruppi apolitici come Brigate Rosanero e Angeli della Nord e gruppi di destra come Warriors e Teste Rasate. Anche negli anni Novanta la composizione politica era mista: a destra i Warriors e altre sigle, a sinistra la Vecchia Guardia e i Gladiatori, apolitici le Brigate Rosanero e altri gruppi. Ma il tifo per il Palermo ha sempre prevalso sulla politica. E poteva persino capitare che ragazzi di sinistra militassero nei Warriors e ragazzi di destra nei Commandos”.

Come è il rapporto con la tifoseria viola?

“In passato la rivalità era più accesa, riconducibile principalmente alle tormentate vicende in campo, ma anche al gemellaggio degli ultras fiorentini con i veronesi (nemici giurati dell’intera tifoseria palermitana). Oggi è una rivalità senza eccessi, senza particolare astio e soltanto verbale (non è ad esempio paragonabile alla rivalità esistente tra rosanero e juventini). Con la Firenze viola si sono avuti anzi momenti di grande lealtà. Ad esempio, mi ricordo che anni fa i capi-ultras del Palermo fermarono energicamente alcuni ragazzi pronti a scontrarsi con un gruppo fiorentino finito per errore sotto la curva nord (dal lato opposto rispetto al settore ospiti). Quei palermitani erano convinti che i fiorentini fossero finiti nei paraggi della curva nord per provocazione, non per errore (come invece era avvenuto realmente). Allora, i capiultras della curva nord di Palermo, per evitare qualunque tensione, presero sotto braccio i fiorentini e li accompagnarono verso il settore ospiti. Non successe nulla nemmeno successivamente. In occasione della partita di ritorno, il Collettivo Autonomo Viola espose in curva Fiesole lo striscione “Onore al vostro gesto”. Dal canto loro, a Palermo in molti gradirono il fatto che nel 2013, in occasione della partita che sancì la retrocessione del Palermo in serie B, gli ultras fiorentini evitarono qualunque sfottò e riferimento al dramma calcistico che stava vivendo il capoluogo siciliano”.

Si ricorda ancora il gol di Mutu nel 2007 che tanto fece arrabbiare Guidolin e quello di Gilardino l’anno dopo con il braccio? (LEGGI)

“Ero allo stadio in curva nord e letteralmente mi sono infuriato come tutti gli altri palermitani. Anche se sono intervistato da un giornale fiorentino, mi sento di ribadire con sincerità che l’ira di noi palermitani era giustificata! Ma ormai si parla di fatti antichi e superati: Mutu non gioca più in Italia e Gilardino indossa la maglia rosanero”.

A proposito, come è stato accolto Gilardino?

“Bene, meglio di come pensassi. All’inizio in qualche social network c’erano molti messaggi di contrarietà. Ma appena Gilardino è sbarcato a Palermo, l’accoglienza è stata… alla palermitana, molto affettuosa e gioviale. Senza dimenticare l’entusiasmo dopo i gol in maglia rosanero. Lo stesso Gilardino può confermare la buona accoglienza”.

Visto dalla Sicilia: un confronto tra Zamparini e i Della Valle.

“Si tratta di bravi imprenditori, competenti di calcio”.

Un pronostico per mercoledì?

“Da tifoso del Palermo pronostico una vittoria della mia squadra del cuore. La Fiorentina è molto forte e può ambire legittimamente allo scudetto, ma contro le grandi squadre il Palermo mette spesso una marcia in più. Quest’anno il Palermo è altalenante: alterna partite divertenti e ben giocate, con partite inguardabili. Se il Palermo giocherà bene (come contro il Frosinone e contro l’Inter in casa o contro la Lazio in trasferta), la Fiorentina incontrerà seri problemi. Speriamo, però, che il Palermo non giochi male come contro il Napoli, contro la Roma o contro l’Alessandria. In questo caso, la Fiorentina avrebbe praterie davanti. Ma sono certo che giocheremo bene. Forza Palermo”.