No, spesso non siamo stati teneri con Riccardo Saponara, ma certe volte bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Sì, perché nella prestazione di ieri c’è tutta la classe del fantasista/esterno che ha consentito alla Fiorentina di vincere in maniera autoritaria contro il Cagliari. Il n° 8 non ha segnato, ma ha letteralmente disegnato calcio per un’ora, mandando nel pallone tutta la fascia destra dei sardi. Birilli o sparring partners, chiamateli come volete ma quando contava, nelle azioni principali della squadra viola, lui c’era. C’è stato nel primo gol, visto che è suo il tacco (prima) e il contrasto vincente (poi) che fa guadagnare l’angolo che porta al rigore viola, c’è stato nel terzo gol quando si guadagna la punizione pennellata da Vlahovic. E c’è stato soprattutto in occasione del 2-0 viola, quando involandosi verso la porta ha regalato a Nico Gonzalez un cioccolatino da scartare a porta vuota.
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Roulette Saponara, finalmente è uscito l’8. Ieri la sua miglior partita in viola
Protagonista ritrovato, Saponara non ha mai fatto della continuità il suo punto di forza. Ma stavolta si è ritagliato uno spazio importante nella Fiorentina di Italiano
Protagonista ritrovato
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Gli è mancato solo il gol, ma per questione di centimetri. Se quel destro a giro fosse entrato, lo avremmo visto e rivisto per settimane e invece le preghiere di Cragno hanno funzionato e l’incrocio dei pali ha risputato in campo un pallone che aveva già fatto esultare mezzo Franchi. Ricky però ha iniziato ad apprezzare le piccole cose, e grazie a Italiano ha ritrovato fiducia nei propri mezzi, ritagliandosi uno spazio importante e facendo capire a tutti che finalmente (!) la Fiorentina può essere il suo abito giusto. E infatti Caceres, Zappa e Bellanova sono ancora lì a cercare di capire le giocate dell’ex Empoli che ha tirato fuori tutto il repertorio: tacchi, veli, cross perfetti, passaggi smarcanti e un destro da quaranta metri dopo 35’’ di gioco, per sessanta minuti ha dominato in lungo e in largo prima di rallentare e uscire al 74’ meritandosi la standing ovation del Franchi.
Ma quanto durerà?
Certo, non possiamo dimenticarci di tutto ciò che (non) c’è stato negli anni passati e della delusione mista a rimpianto che spesso ha accompagnato il suo nome. Tanta qualità, poca personalità; alcuni colpi da maestro, troppe prestazioni incolori. Questo è Saponara, prendere o lasciare. E stavolta, complice anche la mancanza di alternative nel reparto avanzato, è rimasto ritagliandosi un ruolo importante nelle rotazioni dell’ex tecnico dello Spezia che lo conosce e ha saputo valorizzarlo. Senza lo squalificato Sottil e con Callejon inizialmente in panchina ha risposto presente alla prima da titolare e ha tirato fuori la miglior partita con la maglia viola che indossa a targhe alterne dal 2017. E chissà che non possa confermarsi anche mercoledì contro la Lazio, ma la roulette-Saponara è e resterà sempre una grande incognita. L’importante è che esca sempre il n° 8 e lo show è assicurato, le jeux sont fait.
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