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Pres. Mercafir a VN: “Non ostacoleremo i progetti della Fiorentina”

Così Falchetti: “L’eventuale nuova Mercafir non potrà sorgere fuori dal Comune di Firenze”

Redazione VN

Sono giorni importanti per la Fiorentina. Sul piano sportivo e su quello dello stadio. Lo scorso 14 luglio, il club viola ha presentato lo studio di fattibilità del nuovo impianto che sorgerebbe nell’area del mercato Mercafir, alla periferia Nord di Firenze. Si tratterebbe di un investimento di oltre trecento milioni, con cinque ettari di area commerciale, un ettaro di strutture turistiche-ricettive (alberghi) e 13, 6 ettari di parcheggio. Non sono previste, invece, opere di edilizia residenziale (case). Il prossimo 27 ottobre si terrà la conferenza dei servizi che analizzerà a fondo lo studio di fattibilità della Fiorentina. Se il progetto sarà accolto, il mercato dovrà trovare una nuova sede. Violanews.com ha intervistato in esclusiva il presidente della Mercafir, Angelo Falchetti.

Quali sono le attività svolte dalla Marcafir?

“Attualmente ci sono una sessantina di aziende in Mercafir, dal 1988 società consortile che gestisce il Centro Alimentare Polivalente di Firenze. Principalmente operano i mercati all’ingrosso dei prodotti ortofrutticoli, ittici, fiori e carni. Inoltre ci sono strutture di lavorazione e commercializzazione della filiera alimentare. La struttura è abbastanza vecchia e dispersiva, per quello nacque il progetto di compattarla in una metà e di liberarne l’altra”.

Quanta superficie occupa la Mercafir?

“Ad oggi la Mercafir è distribuita su 28 ettari. Il progetto che avevamo fatto tre anni fa prevedeva di usarne metà. Le attività presenti attualmente sono distribuite sul cinquanta per cento dell’area. Adesso ci sono molti piazzali e capannoni anche molto vecchi che andrebbero ricostruiti. Perché l’utilizzo di metà della zona? I piazzali ora presenti andavano bene negli Sessanta, quando è stata pensata la Mercafir. All’epoca c’era molto commercio a terra. Oggi, invece, viene fatto tutto negli edifici, in banchina. Quindi il modello di cinquant’anni fa è molto dispersivo. Il commercio è cambiato: ci sono i camion che arrivano direttamente a ridosso degli edifici e la merce viene movimentata al chiuso”.

Attualmente quanti sono i dipendenti?

“Ci sono tante aziende, è difficile dirlo, non ci sono dati. Un migliaio di persone è la cifra più probabile”.

Avete dei progetti per il futuro?

“Faccio riferimento al progetto della Variante Urbanistica approvato dal Comune di Firenze nel 2012 che prevedeva un’espansione delle superfici attuali dell’undici per cento”.

Il 27 ottobre si terrà la conferenza dei servizi che analizzerà lo studio di fattibilità della Fiorentina. Che cosa si aspetta?

“Non penso verrà deciso un ridimensionamento della zona Mercafir, è stato escluso anche dal sindaco Dario Nardella. Ma nemmeno la Fiorentina vuole che ci sia un ridimensionamento. Riedificare la Mercafir è fondamentale, così come realizzare il nuovo stadio. Il punto è trovare l’equilibrio tra le due esigenze. Non si possono avere due progetti che rischiano di andare in concorrenza. Non a caso anche la Fiorentina, nel suo studio di fattibilità, ha scritto che sarebbe disposta a cambiare il luogo del nuovo stadio (LEGGI QUI). Se la Mercafir dovesse cambiare sede, non ci dovranno essere conseguenze sui servizi erogati ai cittadini e sull’occupazione. Lo spostamento è un’eventualità, ma bisogna aspettare la conferenza dei servizi, siamo ancora in una fase di studio. Non è intenzione della Mercafir e della Fiorentina ostacolarsi a vicenda. Se ci dovesse essere il trasferimento del mercato, non abbiamo ancora individuato la nuova sede, anche perché non compete a Mercafir. Noi non possiamo prendere iniziative. Svolgiamo un’attività pubblica e la parte di regolazione non spetta alla nostra società. E' prematuro anche parlare dei tempi necessari per effettuare l'eventuale spostamento. L'intenzione è di portare a termine entrambi i progetti. Su questo non c'è nessuna contrapposizione di interessi e di volontà. L'aspetto positivo è che siamo ad un tavolo in cui si possono trovare delle soluzioni”.

Il sindaco Nardella ha detto che l’eventuale spostamento della Mercafir avverrà nel territorio del Comune di Firenze. La considera una soluzione adeguata?

“Sì, spostarsi in un’area che non sia all’interno del Comune di Firenze potrebbe creare delle difficoltà non solo ai clienti della Mercafir, ma anche ai commercianti. Non dimentichiamoci che la filiera alimentare cittadina è strettamente legata a questa realtà. Una Mercafir al di fuori di questo territorio sarebbe difficile da sostenere”.

Alla fine, cosa si augura per il bene della Mercafir, della città e della Fiorentina?

“La cosa da augurarsi è che si riesca a realizzare un bel progetto, quello della Fiorentina, che vedrebbe la luce nel cuore della Città Metropolitana, una delle ultime novità istituzionali di questo periodo. Il progetto del club viola e quello della Mercafir possono portare crescita e sviluppo, due ingredienti di cui abbiamo bisogno. Uno stadio di proprietà può determinare un aumento dei posti di lavoro. Per Firenze, Nardella ha parlato di più di tremila posti, non è il mio settore di competenza, ma penso sia verosimile”.

STEFANO NICCOLI