Il calcio è fermo fino al 3 aprile. Lo stop, però, potrebbe essere più lungo perché la curva dei contagi da Coronavirus è in ascesa. I giocatori, per quanto possibile, si stanno allenando a casa. La domanda sorge spontanea: quando torneranno ad avere una condizione fisica accettabile? Ne abbiamo parlato con il preparatore atletico fiorentino Alessandro Ciullini.
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Prep. atletico a VN: “Pochi attrezzi e tanta fantasia. Ribery? Avrebbe avuto bisogno del campo”
I giocatori sono costretti ad allenarsi in casa. Abbiamo intervistato il preparatore atletico fiorentino Alessandro Ciullini
Il punto cruciale è che non sappiamo fino a quando le attività sportive resteranno ferme. Nel frattempo ai professionisti viene consigliato di svolgere un lavoro a casa. E' un programma personalizzato per mantenere almeno un po' di fitness, non è tanto un allenamento specifico per il calcio perché gli spazi sono ristretti. E' importante avere fantasia, ma ci si può allenare anche con pochi mezzi a disposizione come il tapis roulant o la cyclette per il lavoro cardio. Con un tappetino si possono fare esercizi a terra per tonificare la parte del tronco e dell'addome, il cosiddetto core. Mi riferisco allo stretching per mantenere elastici i muscoli e alla mobilità articolare per mantenere le articolazioni in movimento. E' possibile, inoltre, fare potenziamento a carico naturale o con piccoli attrezzi come le bottiglie d'acqua, i manubri, le cavigliere e gli elastici. Servono pochi strumenti, ma molta fantasia. Per fitness intendo un circuito con una parte cardio (tapis roulant e cyclette), un'altra di potenziamento muscolare della parte superiore del tronco (addominali, dorsali e piegamenti sulle braccia), un'altra, infine, di rafforzamento della parte inferiore del corpo con l'uso degli elastici. Con una sedia, invece, è possibile fare squat, affondi e step.
Alcuni esercizi sono più adatti per la mattinata, quando il corpo è più riposato, e altri per il pomeriggio?
In questo momento di emergenza è difficile essere stanchi visto che siamo costretti a stare chiusi in casa (ride, ndr). Al mattino è meglio fare esercizi di stretching, di mobilità articolare e di rafforzamento muscolare delle gambe. Meglio dedicare il pomeriggio alla parte aerobica e cardio. Il mio suggerimento è fare un po' tutto diluito nel corso della giornata visto che dobbiamo passare il tempo stando in casa. E' importante, inoltre, tenersi impegnati anche a livello psicologico trovando stimolazioni tramite le chat e le nuove tecnologie.
Quando i giocatori riprenderanno gli allenamenti (sperando che ciò accada), quanto tempo è necessario affinché tornino ad avere una condizione fisica accettabile?
Ovviamente la risposta non è certa. Quando le attività sportive riprenderanno, sarà importante dedicarsi all'aspetto ludico, quindi il pallone, tralasciando la parte fisica. L'aspetto mentale sarà fondamentale perché la voglia di tornare a giocare sarà tanta. Quando il calcio ricomincerà, non passerà molto tempo per ritrovare una forma psicologica accettabile. Le prime partite saranno di grande intensità perché ci sarà tanto entusiasmo. Si dovranno valutare, invece, le gare successive.
E se dico due settimane dalla ripresa per tornare ad avere una condizione fisica sufficiente?
Ovviamente dipende da quanto si sta fermi. Se lo stop è di un mese-un mese e mezzo, due settimane sono poche. Pensiamo all'estate: quando il campionato finisce, i giocatori hanno un mese di vacanza. Una volta cominciata la preparazione, servono tre-quattro settimane per avere una condizione fisica accettabile.
In questo periodo di isolamento assume un ruolo importante anche l'alimentazione.
E' fondamentale stare attenti alla quantità e qualità dei pasti. Anche se sono professionisti, c'è il rischio che sforino un po'. Ai miei giocatori darei un regime alimentare stilato dal nutrizionista. E' importante seguire la dieta mediterranea, mangiando tanta frutta (anche quella secca che dà energia e non fa ingrassare) e verdura. Ovviamente non eccedere nei dolci e mangiare carboidrati a pranzo e proteine (pesce, carne bianca, verdura) a cena.
Gli infortunati, infine, come devono lavorare in questo periodo?
Gli infortunati, quindi i giocatori con strutture muscolari più deboli, hanno il tempo per rimettersi a posto. Ribery? Lui stava già lavorando in campo, quindi stava effettuando gli step che lo proiettavano al rientro in gruppo in pianta stabile. Avrebbe bisogno di svolgere esercizi dinamici sul campo, non la palestra perché l'ha già fatta.
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