Continua il periodo negativo della Fiorentina. I tre pareggi contro Verona, Frosinone e Sampdoria hanno lasciato l'amaro in bocca alla squadra di Paulo Sousa. In molti si chiedono il perché di questo calo, non solo mentale, ma anche fisico. Violanews.com ha intervistato Yuri Bartoli, ex preparatore atletico, tra le altre, di Siena, Padova, Parma, Latina e Pune City Fc.
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Prep. atletico a VN: “La Fiorentina non può fare più di così”
Parla Yuri Bartoli: “Quello della Fiorentina è un calo fisiologico. Impossibile pensare di essere sempre al massimo per dieci mesi”
“E' chiaro che non è più la Fiorentina del girone d'andata, ma bisogna tenere conto degli impegni che si sono susseguiti in questi ultimi tempi. Fino a qualche settimana fa c'era anche l'Europa League. Le partite hanno portato ad un calo fisico di giocatori importanti. Il calo, però, non è stato solo fisico, c'è una serie di fattori, quello mentale su tutti. Non mi sento di dare la colpa a Sousa e al suo staff per quanto riguarda la preparazione. Mancano poche partite alla fine del campionato, per questo motivo le squadre tendono a lavorare più sulla qualità che sulla quantità e sul volume. Si fanno esercizi di breve durata, sulla velocità, rapidità e con la palla. Penso che lo staff della Fiorentina faccia questo”.
Dunque si tratta di un calo fisiologico?
“Di sicuro. E' impossibile pensare che una squadra, nell'arco di dieci mesi, possa mantenere sempre un'ottima condizione. Questo vale anche per le big. Anche la stessa Juventus, meritatamente in testa al campionato, non era al top all'inizio del campionato”.
Chi stai vedendo più in difficoltà da un punto di vista atletico?
“Bernardeschi ha disputato un'ottima prima parte di stagione, ora è normale che ora non abbia la brillantezza di inizio anno. Gli stessi Borja Valero e Astori sono leggermente in calo. Ma, ripeto, non possiamo parlare di preparazione sbagliata, sono dei cali fisiologici”.
A proposito di singoli, anche quello di Kalinic è un calo fisico?
“Secondo me il suo non è un problema fisico. Onestamente non mi so dare una spiegazione ben precisa su di lui. Forse ha dato troppo nella prima parte di stagione, rendendo più di quello che ci aspettavamo. Probabilmente Kalinic non era quello del girone d'andata, così come non lo è quello di adesso. E' una via di mezzo”.
Pensi che in estate Sousa abbia svolto una preparazione per partire a mille?
“Difficile giudicare da esterno. Come molti altri allenatori, Sousa ha nel suo dna il lavoro con la palla. Per questo è normale che la squadra sia più in condizione nella prima parte di stagione. Penso che, oltre al fattore fisico, ci sia anche quello mentale che ha influito soprattutto dopo la sconfitta con la Roma. A tal proposito vedo un'analogia con la Fiorentina di Prandelli. Dopo la sconfitta in Germania col Bayern Monaco in Champions League, ci furono dei mesi di appannamento”.
Se fossi stato preparatore della Fiorentina, che preparazione avresti fatto svolgere ai viola in estate e in inverno?
“La sosta invernale non è più come prima, ci si ferma solo per due settimane, quindi un vero e proprio richiamo della preparazione estiva non esiste, anche se ci possono essere delle sedute più intense. Al di là delle nostre idee, noi preparatori siamo sempre molto legati ai discorsi degli allenatori. Lo staff di Paulo Sousa è di grande livello, i membri si conoscono da tempo e hanno un modo di lavorare già sperimentato e condiviso. E' il tecnico che detta le linee guida e i preparatori, tra virgolette, si adeguano. E' chiaro che, almeno in estate, si lavora prima sul fondo e sulle lunghe distanze e poi sulla rapidità e velocità. La differenza rispetto al passato è che adesso, dopo una settimana-dieci giorni di preparazione, quasi tutte le squadre di Serie A partono per le tournée. E' normale che non ci si alleni più come accadeva tanti anni fa, ma mi sembra anche logico. L'unica differenza con le categorie inferiori è che c'è meno tempo, per il resto le linee guida sono le stesse”.
Sai che tipo di allenamento seguono le squadre degli altri campionati europei?
“Nello specifico non sono a conoscenza di cosa fanno, ma presumo che, giocando molte partite in poco tempo, siano orientate a lavorare parecchio con la palla, come dicevo prima”.
Secondo te la Fiorentina potrebbe dare di più sul piano atletico o è arrivata al limite delle proprie possibilità?
“Secondo me la Fiorentina non può fare più di così”.
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