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Prandelli a VN: “I tifosi ora non sono più un corpo estraneo. Trattenere Chiesa il colpo migliore, ma anche Ribery e Boateng…”

La nostra intervista esclusiva a Cesare Prandelli in occasione di Genoa-Fiorentina di domani sera

Filippo Angelo Porta

L'inizio di una nuova era canta Jovanotti. Sì, perché con la nuova proprietà targata Rocco Commisso a Firenze si sta respirando davvero l'aria del cambiamento. Innanzitutto, l'entusiasmo ritrovato da parte dei tifosi, il cui legame con la squadra è indispensabile in una città calorosa come Firenze. Poi anche l'importante calciomercato estivo fin qui condotto da Pradè e Barone ha contribuito, non poco, a riaccendere la fiamma nel tifo. E, infine, la cosa più importante: un Presidente, Commisso, sempre tra la gente e con la gente. Tanti ingredienti che portano alla ricetta giusta, quella del cambiamento, quella dell'entusiasmo ritrovato. Questi i temi affrontati nella nostra lunga intervista all'ex allenatore viola Cesare Prandelli, in occasione del prossimo match di campionato contro il Genoa, la squadra che ha allenato nell'ultima stagione.

Buongiorno mister, cominciamo dalla sfida di domenica fra Genoa e Fiorentina. Lei, oltre ad aver allenato in passato la Fiorentina, nell'ultima stagione ha allenato anche il Genoa. Cos'è cambiato dalla sfida del 26 maggio fra le due squadre e chi arriva meglio al match di domenica? "E' cambiato tutto. Il Genoa ha capito dagli errori dell'ultima stagione e ha fatto un mercato importante. Questo ha riportato grande entusiasmo. Lo stesso vale per la Fiorentina: con Commisso si respira una nuova aria. C'è un entusiasmo ritrovato che non può che fare bene ad una città calorosa come Firenze. Vedo più aggregazione quest'anno in entrambe le realtà. La Fiorentina è una squadra interessantissima, con un bel mix fra giocatori giovani e giocatori di maggiore esperienza. Quando Firenze è unita diventa una realtà temibilissima, altrimenti il rischio è che diventi fragile. Lo stesso discorso lo possiamo fare con il Genoa, anche qui i tifosi solo legatissimi alla squadra. E si fa bene solo se si è tutti uniti".

A proposito del mercato della Fiorentina, cosa pensa della rosa della squadra di Montella e qual è stato per lei il miglior acquisto fin qui del calciomercato viola? "Come ho appena detto, è una bella squadra, con un bel mix fra giocatori giovani, talentuosi, e giocatori di maggiore esperienza, altrettanto talentuosi. I migliori colpi per me sono stati Ribery e Boateng, perché hanno carisma e personalità. E possono aiutare i più giovani a migliorare sotto questi aspetti. E ciò è fondamentale perché si formi una grande squadra. Poi lasciami dire che l'aver tenuto Chiesa è stato in assoluto il colpo migliore".

E come vedrebbe un eventuale arrivo di De Paul? "De Paul è un giocatore straordinario. E' inutile dire che se dovesse veramente arrivare, alzerebbe di molto il livello della squadra. Ma a me non piace parlare delle cose che ancora non ci sono, preferisco parlare invece della grande rosa che la Fiorentina è riuscita a formare fino a questo momento. Già ora con Ribery e Boateng la squadra è molto più forte rispetto allo scorso anno".

Nel Genoa quest'estate è arrivato dalla Fiorentina Riccardo Saponara. Le sarebbe piaciuto averlo in rossoblù già nella passata stagione? "Io sono un grande estimatore di Saponara dai tempi dell'Empoli. Lo considero un trequartista con un notevole primo tocco a liberare l'attaccante. Ha solo bisogno di sentirsi importante e al Genoa può fare bene. Lo considero un grande acquisto".

In questa primissima parte di stagione, fra i giovani viola, si sono messi in luce soprattutto Vlahovic, Castrovilli, Sottil e Montiel. Cosa pensa di questi ragazzi? "Sono 4 giocatori molto importanti. Castrovilli è un'autentica scoperta. Ha tutto: è tecnico, ha fisico e sa far girare bene la palla. Sottil nell'uno contro uno, nel corso della partita, può davvero fare la differenza. Vlahovic è talentuosissimo, ma diamogli il tempo di crescere. Questi tre li conoscevo bene, invece Montiel non lo conosco tanto. Però è da tutti considerato un giocatore forte, di grande prospettiva".

Quali differenze vede fra la nuova e la vecchia proprietà? "La differenza più grande è certamente il legame che la nuova proprietà ha voluto ricreare con i tifosi. Ciò è fondamentale, soprattutto in realtà come quella di Firenze, dove la squadra ha un valore importante per la gente. I tifosi ora non sono più un corpo estraneo, nonostante il calcio, più in generale, negli ultimi anni abbia cercato di allontanarli".

In questi giorni si sta parlando anche di un possibile restyling del Franchi. Secondo lei può essere una buona idea e pensa ancora che un nuovo centro sportivo, attrezzato, possa portare molti punti in più in classifica? "Per me l'idea migliore sarebbe quella di un nuovo impianto. Compatto, non più di 40 mila posti, e con le tribune e curve vicine al campo. Con tifosi caldi come quelli viola, si potrebbe creare un clima incredibile allo stadio. Il Franchi invece ha le curve troppo distanti dal campo. E sì, lo penso ancora: è importantissimo avere delle strutture di allenamento attrezzate. Così si risparmiano energie importanti e anche i giocatori rimangono più concentrati sul proprio compito. E' importante avere un centro sportivo attrezzato, con strutture che permettano allo staff tecnico e alla squadra di potersi allenare bene. Intendo avere buoni macchinari per gli allenamenti, strutture dove i giocatori possano dormire, sala video, ecc. E' fondamentale per una squadra, tutte le società importanti lo stanno ormai facendo".

Per concludere, cosa vede nel suo futuro? Ha voglia di tornare ad allenare? "Ho avuto varie offerte dall'estero, ma voglio allenare ancora in Serie A. Sono molto determinato in questo. Sto seguendo tutte le squadre, vedremo se ci sarà qualche occasione per tornare. Io sono pronto".

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