“Pioli, è l’ora di provare un trequartista”. Così Calamai per Violanews

Giocherà contro l’Argentina. Gigi Di Biagio lo immagina in un attacco a tre con Immobile o Belotti centravanti e con Insigne sulla corsia di sinistra. Chiesa sta bruciando le tappe anche in maglia azzurra. Ormai mi sembra chiaro: Federico è il nuovo che avanza. E il cittì lo vede come una pedina chiave negli ultimi 30-40 metri. A questo punto sarebbe giusto anzi doveroso che questa convinzione animasse anche le prossime scelte di Pioli. Ero e resto iscritto al partito che difende il tecnico viola fin dal primo giorno di campionato. Una valutazione che non ha vacillato neppure davanti alle ultime scelte, quantomeno discutibili.

Con questa classifica e con queste prospettive non sarebbe l’ora di provare a tempo pieno i tre-quartisti? Ce ne sarà uno pronto tra Saponara, Eysseric e il giovane Lo Faso. Arrivare a fine campionato senza averli sperimentati per 6-7 turni di campionato sarebbe un errore. Anche perché la Fiorentina non ha esterni forti. Gil Dias è ancora un mezzo giocatore, Zekhnini è un oggetto misterioso e altri non ne vedo. Basta chiedere sacrifici a Chiesa. Non perché lui non li vuole più fare. Per la Fiorentina giocherebbe anche in porta. Ma perché così perdiamo solo tempo. E, tra l’altro, non aiutiamo neppure Federico nella sua non facile scalata alle gerarchie azzurre.

E’ possibile immaginare una Fiorentina con il 4-3-1-2? Laurini a destra; due tra Pezzella, Astori e Milenkovic al centro (darei molto spazio al serbo) e Biraghi a sinistra. Perché forse è meno peggio di quello che pensavo. A centrocampo non si esce da Veretout-Badelj e Benassi. Temo che anche l’ultimo arrivato, Dabo, sia solo una grigia riserva. Non si poteva trovare un italiano giovane da far crescere? Poi un trequartista dietro a Chiesa e Simeone. Abituiamo questi due ragazzi a giocare insieme. Devo imparare a trovarsi a occhi chiusi. Il futuro non può essere certo Thereau e nemmeno Falcinelli, altra grigia riserva.

Vorrei che anche la società aiutasse Pioli a compiere scelte coraggiose annunciando che la sua panchina non è in bilico. Arrivare ottavi o decimi ha poca importanza se chiudi la stagione senza successi e senza aver costruito qualcosa per il futuro.

LUCA CALAMAI