Domenica la Fiorentina proverà a vincere sul campo del Chievo, sperando così di recuperare i punti persi a Parma. Per un commento su questo match, noi di Violanews.com abbiamo contattato l'ex tecnico dei clivensi Giuseppe Pillon.
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Pillon a VN: “Toni deve giocare accanto a Jo-Jo”
“Mi piace la voglia di fare di Montella e Corini, nel Chievo occhio a…”
Chievo-Fiorentina è anche Corini contro Montella: differenze?
“A livello tattico giocano in modo opposto, però mi piace la loro voglia di fare, di essere protagonisti. È il nuovo che avanza ed è giusto così, vedo molto entusiasmo nei loro volti e questo agevola moltissimo la squadra quando si tratta di scendere in campo”.
Montella sta conquistando Firenze.
“Firenze è una piazza molto esigente e dunque se si sta creando un buon rapporto tra il tecnico e la città vuol dire che Vincenzo sta facendo molto bene. Se hai l'appoggio dei tifosi, puoi andare con il cuore oltre l'ostacolo”.
Adesso per la Fiorentina servirebbe una vittoria fuori casa...
“Sì, ma Verona è una trasferta molto complicata. Dopo il successo con la Sampdoria, il Chievo potrebbe aver dato una svolta alla propria stagione. C'è da fare attenzione, il Chievo ha giocatori di qualità”.
Nomi?
“Oltre a Pellissier, credo che sia molto pericoloso Thereau. Fisicamente è ben messo, sarà una bella lotta con la difesa a 3 della Fiorentina”.
Uno dei maggiori problemi della squadra di Montella è la concretezza in zona gol. Chi è il partner ideale di Jovetic?
“In questo momento secondo me serve uno come Toni, riesce a far salire la squadra e prende punizioni importanti. Detto questo credo che Jovetic sia un campione, capace di adattarsi anche con i vari Ljajic, El Hamdaoui e Seferovic: con Ljajic si punta tutto sulla velocità, con gli altri tre il gioco è diverso”.
A gennaio consiglia di prendere un'altra punta?
“Innanzitutto dovremo vedere la classifica e se ci sarà l'occasione. Non puoi prendere un giocatore senza pensare alla sua utilità, io mi muoverei ma solo per un grandissimo attaccante. Sennò è bene restare così, anche per non stravolgere gli equilibri del gruppo”.
NICCOLO' GRAMIGNI
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