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Piana Sana a VN: “Ecco perché lo stadio alla Mercafir non si può fare”

L’ingegner Lorenzo Bigagli ci spiega qual è il vincolo d’incompatibilità con l’aeroporto

Stefano Niccoli

Sono giorni importanti per la Fiorentina. Non solo dentro il campo, ma anche fuori, dove sta tenendo banco la questione del nuovo stadio alla zona Mercafir. Lunedì 10 novembre, presso gli uffici dell’urbanistica del Comune di Firenze, si è svolta la seconda conferenza dei servizi preliminare, utile a capire il parere tecnico di tutti gli enti in causa (LEGGI QUI). Il discorso sembra ben avviato. Tuttavia, recentemente, è venuto fuori il problema dell’incompatibilità tra l’eventuale nuovo impianto della Fiorentina e il nuovo aeroporto di Peretola. Il sito Piana Sana sta portando avanti, da tempo, una “battaglia” per far capire ai cittadini l’impatto negativo del nuovo aeroporto. Per avere un quadro più chiaro della situazione, Violanews.com ha intervistato in esclusiva l’ingegnere e membro di Piana Sana, Lorenzo Bigagli. “La questione dell’incompatibilità tra stadio e aeroporto deriva dalle normative dell’ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile), che sono poi recepite dalle varie normative nazionali: in Italia dal Codice della Navigazione. Alcuni articoli stabiliscono le regole per le aree circostanti una pista aeroportuale, dove c’è un rischio effettivo di avere più incidenti, dato che decollo e atterraggio sono le fasi più critiche per un volo. In particolare, l’articolo 707 obbliga i Comuni ad adottare un piano di rischio, ovvero uno strumento di carattere urbanistico che demarca alcune zone di tutela in cui è impossibile costruire determinati edifici. La geometria delle zone di tutela è definita da ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile) nel regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti. Nel capitolo 9, paragrafo 6 del regolamento, c’è scritto che ‘lo scopo dei piani di rischio è quello di rafforzare i livelli di tutela nelle aree limitrofe agli aeroporti’. La questione del chilometro (LEGGI QUI)? Il chilometro vale, ma si riferisce a una zona di tutela che si estende lateralmente alla pista. Se la nuova pista sarà parallela all’autostrada, come sarebbe previsto, quelle fasce laterali di tutela andranno a coprire il polo scientifico di Sesto Fiorentino e la zona dell’inceneritore. Ciò che dà fastidio all’area Mercafir sono invece le zone di tutela in asse alla pista. Si tratta di tre chilometri, non di uno! Le zone di tutela che creano problemi alla Mercafir sono la B, la C e la D che sono, appunto, in asse alla pista e non laterali". Sopra, la mappa interattiva con i piani di rischio

"Nell'immagine sopra, le zone di tutela riprese dal regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti. I numeri si riferiscono in metri. La pista dell'aeroporto è quella con la scritta STRIP.

"La zona Mercafir è quella verde all'altezza di viale Alessandro Guidoni (vedere, comunque, la mappa interattiva)

"Il problema è che in quelle zone ci sono dei vincoli urbanistici. In particolare, uno che vale per tutte le zone e cioè che non ci devono essere strutture di grandi assembramenti di persone (il regolamento per la costruzione degli aeroporti prescrive che nelle zone di tutela A, B, C e D vanno evitati: insediamenti ad elevato affollamento come centri commerciali, congressuali e sportivi, costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, di obiettivi sensibili, attività che possono creare pericolo d’incendio, esplosione e danno ambientale, ndr). Anche se non ci fosse questa regola, lo stadio sarebbe messo male per via dei sorvoli, perché gli aerei in atterraggio e in decollo dalla parte di Firenze lo sorvolerebbero a quota bassissima, circa settanta metri da terra. Nonostante il catino ribassato dello stadio, il rischio resterebbe e non solo per gli spettatori, ma anche per i passeggeri e per gli aerei, che rischierebbero magari di prendersi una pallonata! Lo stadio, quindi, impatterebbe con le traiettorie di volo. E, a proposito, se lo stadio dà noia alla pista, vuol dire che gli aerei volano anche dalla parte di Firenze. La Regione e AdF (Aeroporto di Firenze, ndr) ci stanno dicendo che la nuova pista sarebbe monodirezionale, cioè funzionerebbe solo dalla parte di Prato. Evidentemente non è così perché sennò lo stadio non avrebbe questa incompatibilità".