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PERSONAGGI VIOLA – Malusci: “Pioli come un fratello maggiore. La Coppa Italia ’96…”

Violanews vi propone una nuova rubrica. Ogni settimana vi racconteremo sotto vari punti di vista un personaggio della storia viola. Oggi è la volta di Alberto Malusci, difensore viola degli anni '90

Iacopo Nathan

Alberto Malusci, per tutti "Giovane Malusci", è stato un difensore centrale, idolo della Fiesole in anni viola difficili, toscano doc e cresciuto nel vivaio della squadra viola, arrivando dagli allievi a vincere una Coppa Italia.

Signor Malusci, ci racconti del suo inizio nella Fiorentina, dalle giovanili alla prima squadra.

"Nasco nelle giovanili nella Fiorentina, ho giocato un anno con i giovanissimi e tre negli allievi, con Claudio Piccinetti come allenatore. Sono cresciuto molto in quegli anni, sia dall'aspetto calcistico che caratteriale. L'approdo in prima squadra è stato una soddisfazione immensa, ero cresciuto nelle giovanili ed ero arrivato a giocare con i grandi. Ero il raccattapalle a grandi campioni e poi mi ci sono trovato a giocare insieme, un emozione unica.

Parliamo del soprannome, "Giovane Malusci", cosa vuole dire per lei e quanto è stata importante per lei ?

"Giovane Malusci è nato perché ho esordito a 17 anni, sentire la curva Fiesole che inneggiava il mio nome è una grandiosa soddisfazione, indimenticabile. Il primo anno che ero in prima squadra ci fu l’addio di Baggio, Firenze cercava un idolo (ride ndr), e videro in me un giovane a cui potersi attaccare, per me fu un grandissimo orgoglio, essendo io cresciuto nella Fiorentina.

"Passiamo alle soddisfazioni in maglia viola, la coppa Uefa sfumata e la Coppa Italia vinta.

"Giocare la Coppa Uefa '89-'90 è stata una bella soddisfazione, anche giocare la finale contro la Juventus, nonostante il risultato, è un grande ricordo. Quella Coppa italia è arrivata a fine di un anno bellissimo, facemmo bene sia in campionato che in coppa. Quell' anno eravamo 22 titolari in quella rosa, avevamo una squadra da campionato e tanti altri che giocavamo in coppa, eravamo coinvolti e quella coppa me la sento tanto anche mia, ho giocato la semifinale a Milano con il magnifico gol di Bati e la finale a Bergamo. Quella vittoria ha lasciato in quel gruppo un grande ricordo perché eravamo tutti coinvolti, Ranieri fu molto bravo a fare del turnover in maniera eccellente, schierava sempre chi era più pronto e stava meglio. 

"Parliamo dello spogliatoio, essendo arrivato molto giovane in prima squadra, chi l'ha maggiormente aiutata ad ambientarsi?

"Quando sono arrivato in prima squadra mi prese Pioli sotto la sua ala e mi adottò come fratello minore, mi raccontava le difficoltà che avrei affrontato durante la carriera, mi spiegava i momenti difficili che avrei dovuto affrontare. Fu importantissimo per me, avevamo circa sette anni di differenza.  Mi diede molti consigli importanti, fu il primo che mi prese sotto la sua ala, per me era davvero un fratello maggiore. Poi Pin e Faccenda mi hanno aiutato molto, ma Di Chiara, Inchini, Battistin, e molti altri erano giocatori importanti che mi fecero crescere.  Dalla mia parte, invece io presi Cristiano Zanetti, che era un classe '77 sotto la mia ala, così Amoroso o Di Giani, sono ragazzi che ho visto crescere e sapevano che avevano in me un punto di riferimento, così come lo stesso Flachi.