Francesco Baiano, per tutti Ciccio, ha giocato più di 120 partite con la maglia della Fiorentina, facendo parte di un gruppo storico, che regalato ai tifosi viola ricordi indimenticabili come la Coppa Italia '95 e la seguente Supercoppa Italiana.
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PERSONAGGI VIOLA- Baiano: “Mi opposi alla cessione al Milan, con Bati invece…”
Violanews vi propone la rubrica Personaggi Viola. Ogni settimana vi racconteremo sotto vari punti di vista un personaggio della storia viola. Oggi è la volta di Ciccio Baiano, attaccante viola degli anni '90
Signor Baiano, dopo diverse esperienze tra cui spicca quella al Foggia, arriva alla Fiorentina nel '92, ci racconti come è stato.
"In quel periodo su di me c’erano tante squadre, in primis il Milan, che mi aveva fatto comprare dalla Fiorentina visti i buoni rapporti tra Berlusconi e Cecchi Gori, per prelevarmi la stagione successiva. Però dopo il primo anno a Firenze, nonostante non fosse andato bene, sono voluto rimanere alla Fiorentina, perché è una piazza importante e ambiziosa. Io volevo rimanere a Firenze a giocare, non volevo andare a Milano a stare in panchina, anche perchè prima dell' infortunio ero nel giro della nazionale. Il mio rapporto con Firenze ed i tifosi è sempre stato straordinario, fin dal primo momento. Io ho sempre dato tutto per la maglia, e i fiorentini se ne sono accorti.
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"Parliamo delle soddisfazioni, delle vittorie in maglia viola, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana.
"I ricordi quando si vince è normale che rimangano indelebili. Eravamo un gruppo fantastico, si stava bene insieme e ci si rispettava. C’erano grandi giocatori, veri fenomeni, e alla fine abbiamo raggiunto degli obbiettivi tramite il sacrificio ed il lavoro. Quando vinci a Firenze a è diverso, è più bello. Quello che contava era dare gioia alla tifoseria, che non ci ha mai mollato nei momenti difficili, perché ce ne sono stati tanti, e noi volevamo ripagarli.
Ha fatto parte di un gruppo fantastico, con tanti fuoriclasse, uno su tutti Batistuta. Come è stato il vostro rapporto ?
"Con Bati c’è stato subito feeling, è nata subito la scintilla. Noi eravamo amici anche fuori dal campo, ci frequentavamo anche nella vita, è stato tutto naturale. Io arrivavo da due anni a Foggia dove avevo fatto 38 gol, ma quando mi sono trovato davanti un giocatore così mi sono messo a disposizione totale. La cosa più importante era la squadra, il mister mi aveva spostato a fare la seconda punta dopo anni di centravanti, ma li c’era Bati, uno dei più forti del mondo, mi sono messo a sua disposizione. Concretizzava tutto il lavoro che la squadra faceva, e noi gli davamo sostegno massimo.
Parliamo degli allenatori, ne ha cambiati tanti il primo anno, poi ha avuto Ranieri, come è stato il rapporto con tutti loro?
"Il primo che ho avuto è stato Radice con il quale ho avuto un rapporto magnifico, ho ancora un ricordo strepitoso. Quando Cecchi Gori lo mandò via ci fu la catastrofe, eravamo terzi in classifica, arrivò Agroppi e poi Chiarugi. Quella è stata una scelta senza logica e motivo, quelle situazioni senza capo né coda. Il gruppo era totalmente con Radice, venuto a mancare lui ci è mancato un pilastro importante e non ci siamo più ripresi. Da quell'esonero la squadra non si è più ripresa e siamo arrivati alla retrocessione. Poi arrivò Ranieri e giustamente vincemmo subito la Serie B, avevamo una grande squadra per quella categoria, e da lì siamo ripartiti con le nostre ambizioni e ci siamo tolti delle soddisfazioni. Con Ranieri c'è sempre stato un grande rapporto, mi fece anche capitano nel corso degli anni.
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