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Patti chiari, amicizia lunga: Odriozola beniamino nonostante un destino segnato

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Tutti a lezione da Alvaro: esempio di dedizione, infaticabilità e trasparenza coi tifosi

Federico Targetti

A vedere com'è coinvolto, come incita i tifosi e festeggia le vittorie, nessuno direbbe che Alvaro Odriozola tra sei mesi tornerà al Real Madrid. Questo dice il suo contratto, questa, soprattutto, è la sua volontà, pura e semplice: "Ora spero di riuscire in Italia e tornare alla Casa Bianca. Ovviamente posso giocare per il Real. Adesso sono venuto a Firenze, ma in estate tornerò a Madrid. Quello è il mio sogno", ha affermato ad As qualche settimana fa. E che gli vuoi dire?

Beyblade

Soprattutto in considerazione del fatto che questo ragazzo basco di 26 anni corre come un forsennato ogni domenica. Anzi, ogni lunedì, martedì, mercoledì, tutti i giorni della settimana. Difficile immaginarselo fermo per come lo vediamo sul campo, una trottola che gira continuamente e sfianca gli avversari, ingannandoli con il movimento come è capitato ieri a Nikolaou in occasione del gol di Piatek, favorito da un velo del numero 29 gigliato. E il paragone con l'Erasmus in relazione alla sua esperienza a Firenze calza a pennello, dato che in questi mesi sta imparando a difendere in maniera quantomeno discreta. Cosa che, per un laterale basso di spinta, non è scontata. Fatte le dovute proporzioni, Odriozola sta crescendo come Theo Hernandez al Milan, con la sola differenza che il francese, al Real, non ha la minima intenzione di tornarci, dato che ha appena firmato il rinnovo di contratto. Per Odri, invece, è addirittura un sogno.

Visto come si fa?

I tifosi non sono stupidi: sanno benissimo che le bandiere ormai si contano sulle dita di una mano, che il calcio è un business e che i giocatori vanno e vengono. Il punto è che se dai loro in pasto frasi come "Quando mi offrono firmo", "Voglio portare la Fiorentina in Europa" oppure "Vediamo se si può trovare un compromesso, mai dire mai", un po' si illudono. E se poi fischiano (sempre che non si scada nel becero), non c'è nulla di sbagliato. Ma una cosa è certa: Odriozola non verrà mai fischiato, perché non ha mai illuso nessuno. Ha messo in chiaro fin da subito che appena sarà possibile tornare in Spagna lo farà, e se poi deciderà di restare, allora sarà ancora più bello. Tutti a scuola dal fuorisede Alvaro, nome del corso: "come evitare di lasciarsi male".

Ma ci sono speranze?

Sì, finché Odriozola non sarà tornato al Bernabeu, o finché non arriveranno dichiarazioni ufficiali in merito, ci saranno speranze: un prestito si può sempre rinnovare, e magari nel frattempo il Real potrebbe decidere di virare su altri nomi, dato che Odriozola ha 26 anni; non è affatto vecchio ma non è più un ragazzino. Rientra nel campo del possibile anche un acquisto a titolo definitivo una volta terminato il prestito. Insomma, se nessuna delle volontà delle tre parti in causa - Real, Fiorentina, giocatore - diverge, una soluzione la si trova. Il punto è che se il Real ritierrà opportuno richiamare il terzino basco alla base, stante la ferma volontà di Odriozola di tornare alla Casa Blanca, non ci sarà altra scelta che salutarlo. Sperare non costa nulla, e stavolta, in più, non c'è pericolo di rimanere delusi.

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