Se Fiorentina-Juventus non è mai una partita come le altre per quanto riguarda il campionato, in Europa League il valore è doppio: c'è la possibilità di eliminare la squadra di Conte, di andare avanti in Europa magari fino alla finale di Torino, è questo il sogno dei tifosi della Fiorentina. Per parlare del match di giovedì, Violanews.com ha contattato un tecnico esperto (e tifoso viola) Emiliano Mondonico.
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Mondonico a VN: “Ansia nemico numero uno dei viola”
“Conte ha scaricato la pressione sulla Fiorentina, tocca a Montella”
Diminuiscono le ore al grande match, sale la pressione.
“Normale che sia così, è una gara che offre suggestioni, emozioni e speranze. Speriamo di vedere un bello spettacolo, anche sugli spalti: mi aspetto un tifo incredibile, il Franchi deve trascinare la Fiorentina perché adesso la Juve può andare in difficoltà”.
Qual è il rischio più grande in partite del genere?
“L'ansia non deve bloccare i giocatori, purtroppo a volte accade, è in questo momento il nemico numero uno. Conte poi ha dato tutta la pressione alla Fiorentina: ha detto che i viola sono favoriti, in questo modo ha tolto tranquillità alla squadra di Montella, il tecnico viola dovrà essere bravo a gestire i calciatori dal punto di vista nervoso”.
Cosa consiglia Mondonico?
“Quando capitavano situazioni del genere, passavo molto tempo a parlare con i miei calciatori, senza affrontare troppo l'argomento partita. Tatticamente non puoi fare molte modifiche, devi lavorare soltanto sull'aspetto psicologico. In questo momento sono convinto che la tensione sia massima, sia all'interno della Fiorentina che della Juve: c'è proprio paura, qui entrano in gioco gli allenatori”.
Ricordi di gare così importanti affrontate da Mondonico?
“Ricordo i derby tra Juve e Torino, i giorni precedenti erano carichi di tensione, proprio come per questa sfida di Europa League. Contano i giocatori di esperienza, nella Fiorentina attuale Gomez e Ambrosini possono dare una mano, conta però l'unione del gruppo, è l'aspetto fondamentale. Se ripenso a quelle partite, dico che appena il Toro si rese conto di poter battere la Juve tutta la tensione sparì e i problemi furono soltanto per i bianconeri. Quando davvero sei consapevole di poter giocare alla pari, la paura sparisce e si riversa tutta sugli avversari. Potrebbe capitare anche questa volta”.
A Firenze lei ha affrontato da tecnico il doppio spareggio col Perugia per tornare in serie A.
“Ricordo bene quei giorni, l'attesa di Firenze che voleva rientrare nel calcio che conta. Ricordo le solite lunghe chiacchierate, ricordo qualche duro faccia a faccia perché tutti volevano giocare. Il bello di queste partite è proprio questo: nessuno vuole stare fuori, daresti la vita pur di essere in campo a lottare, con i tuoi compagni”.
NICCOLO' GRAMIGNI
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