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Marchesi a VN: “Jovetic non è un rigorista…”

Lo specialista viola degli anni ’60 spiega il perché degli errori

Redazione VN

Adem Ljajic contro l’Inter e Stevan Jovetic contro l’Atalanta. Non è un bel periodo per chi calcia i rigori nella Fiorentina in questo momento: errori su errori e punti persi, anche se ieri il rigore guadagnato da Acosty poteva sì riaprire la gara (eravamo sul 2-0 per l’Atalanta) ma non ci sono certezze sulle possibilità di rimonta di una Fiorentina irriconoscibile. Per capire quali sono le tecniche migliori per calciare un penalty, Violanews.com ha contattato l’ex calciatore della Fiorentina (negli anni ’60) Rino Marchesi, autore di 15 reti totali in serie A dal dischetto, di cui 8 (su 12 calciati) con la maglia viola.

Prima Ljajic, adesso Jovetic: cosa succede ai rigoristi della Fiorentina?

“I rigori li sbagliano anche Messi e Ronaldo, c’è anche un discorso relativo alla sorte. Poi, bisogna avere abilità”.

Come calciava Marchesi i rigori?

“Io cercavo di piazzarla, guardando il portiere fino alla fine e decidendo all’ultimo istante dove calciare. Quando partivo nemmeno io sapevo se dove sarebbe andato il pallone. C’è anche un’alternativa, il tiro di potenza: forse Ljajic e Jovetic dovevano calciare così”.

Perché?

“Non sono veri e propri rigoristi, non hanno molta esperienza quindi bisogna essere concreti, a volte è il modo più efficace”.

Quanto conta la concentrazione nel momento in cui sei davanti al portiere avversario?

“Tantissimo, vale più della qualità del giocatore. Ricordo in una semifinale di Coppa Italia con la maglia dell’Atalanta calciai numerosi rigori, senza sbagliarne nemmeno uno. Ho sempre guardato il portiere fino alla fine”.

Per il futuro: Jovetic è adatto per questo ruolo?

“Deve migliorare molto, ovviamente deve acquisire più esperienza”.

Marchesi, il tira-rigori: eppure ci fu un portiere che spezzò la sua serie positiva…

“Sì, Dinelli dell’Udinese. Peccato, ma può capitare…”.

Nella stagione 1964-65 venne poi sostituito dal dischetto da Orlando, motivo?

“Semplicemente fisico, non fui molto fortunato. Mi feci male al braccio, una brutta frattura che mi tenne lontano dal campo per molti mesi”.

Chiudiamo con un commento sulla Fiorentina di oggi, domanda secca: si salverà?

“Senz’altro ma forse non per propri meriti, Genoa e Lecce stanno giocando a chi perde più punti…”.

NICCOLO' GRAMIGNI