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Manfredini a VN: “Con i viola partita speciale per me. Chiesa? Il futuro è suo”

In esclusiva le parole del doppio ex di Chievo e Fiorentina Christian José Manfredini

Federico Gennarelli

Per Christian José Manfredini Chievo-Fiorentina sarà una partita speciale. L'ex centrocampista ha infatti esordito con la maglia clivense in A nell'ormai lontano 2001 proprio contro i viola e con la casacca gialloblu si è poi affermato nel corso delle due stagioni in cui l'ha vestita. Per lui anche una piccola parentesi in viola, con 10 presenze e una rete fra il 2003 e il 2004. In esclusiva per Violanews.com, con l'ex calciatore anche di Genoa, Lazio e Perugia abbiamo presentato la sfida del Bentegodi:

Christian, quella di domani sarà una partita speciale per te. Per chi tiferai? 

"Se devo scegliere scelgo il Chievo, ma non perché abbia qualcosa contro la Fiorentina (ride n.d.r.). Non si può stare sempre a metà, la mia preferenza è data proprio dai ricordi dell'esordio in maglia gialloblu".

Che giudizio dai della Fiorentina in questo inizio di stagione?

"La squadra viola è partita sotto lo scetticismo iniziale, con il completo sfavore dei tifosi e dell'opinione pubblica sportiva. Quando vengono venduti tutti i migliori il rischio è quello di incappare in questo tipo di critiche. Però, sono stati presi dei giovani importanti e un attaccante di esperienza come Thereau, che dà maggiore sicurezza. Tutto dipende dagli obiettivi che la società si pone: in questa stagione non arriverà la Champions League, ma secondo me sono ripartiti bene".

Pioli, che ritroverà il Chievo, sta lavorando con un gruppo nuovo e sembra avere un certo entusiasmo che non guasta dopo Sousa. Sei d'accordo?

"Lui è migliorato molto da quanto era al Chievo. Nella piazza viola era difficile prendere l'eredità di Sousa, perché c'era stata una spaccatura importante data anche da risultati non raggiunti sul campo. Pioli è un allenatore equilibrato e una persona seria, che era anche quasi riuscita a mettere a posto una squadra difficile come l'Inter. Quest'anno gli è stato chiesto di ripartire con i giovani con un percorso nuovo".

Da tecnico, ti sembra che il modulo della Fiorentina sia giusto? Si parla spesso di Benassi in posizione sbagliata, della possibilità di giocare con due punte. Che idea ti sei fatto?

"L'allenatore vede i ragazzi tutta la settimana. Se Babacar non scende in campo significa che non è ancora funzionale al suo tipo di gioco. Il tecnico è un mestiere non semplice, perché la critica è sempre pronta a dare addosso alle scelte che si fanno. La ragione la danno solo i risultati. Siamo solo all'inizio del campionato e credo che i conti si faranno alla fine, ma per ora non gli si può dire nulla".

E, fra i giovani viola, c'è un Federico Chiesa - che fa l'esterno come hai fatto spesso tu - che si sta ritagliando uno spazio importante e che da indiscrezioni potrebbe guadagnarsi una maglia nella Nazionale maggiore...

"Lui è molto forte. Io ho giocato con il padre Enrico e quando sento 'Chiesa' penso subito a lui, che era fenomenale. Federico è già un ragazzo pronto, ha personalità e grande velocità. Mi sembra molto cresciuto rispetto all'anno scorso: che sia pronto per essere leader della Fiorentina è ancora presto per dirlo, ma la strada è quella giusta perché è giovane, gioca titolare e non si è montato la testa e può fare bene. Non so se rientrerà nei 22 per i mondiali, ma il futuro è suo".

Dato che lo hai conosciuto in campo, rivedi in Federico qualche caratteristica del padre?

"No, perché Federico sa fare anche la fascia, mentre Enrico era una punta e calciava con tutti e due i piedi. Entrambi hanno in comune la velocità, questo sì. Ripeto, il figlio d'arte è sulla buona strada".

C'è qualche giocatore della Fiorentina che ti ha impressionato in positivo in questo inizio?

"Sono tutti giovani, mi sembra anche dalle buone potenzialità. Vanno aspettati e coltivati, non si può sperare di ottenere risultati subito e vincere subito. Non c'è un singolo che mi ha impressionato, ma la squadra in toto, che sta crescendo molto sotto il controllo di un allenatore che ha saputo plasmarla".

Tornando sul campo: che partita ti aspetti domani?

"Mi aspetto una bella partita. Il Chievo è una squadra quadrata, soprattutto in casa, però la Fiorentina ha i giocatori per poter far male soprattutto in contropiede. Mi aspetto una gara combattuta, non ho mai azzeccato i pronostici (ride n.d.r.) ma penso che entrambe le squadre possano vincerla".

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