Il Bologna prima della finale di Coppa Italia contro il Napoli, la partita dell’anno per la Fiorentina. Per un commento sulla gara con gli emiliani e, soprattutto, su quella contro la formazione di Rafa Benitez, Violanews.com ha intervistato in esclusiva l’ex viola Alberto Malusci.
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Malusci a VN: “Col Napoli la partita di Matri”
“Spero che il Napoli arrivi alla finale nervoso”
Dopo la Roma, la Fiorentina sfiderà il Bologna. Quali sono le insidie della gara del Dall'Ara? C’è il rischio che la squadra pensi già alla finale di Coppa Italia?
"Sono sicuro che col Bologna Montella proverà la formazione anti Napoli. Quindi penso che vedremo la Fiorentina al completo, ma senza Cuadrado. Contro i rossoblù sarà una partita molto difficile, il Bologna ha saputo tener testa a una grande Juventus, nonostante la sconfitta. E' una squadra che si deve salvare e proprio per questo motivo darà l'anima. Inoltre, tra Bologna e Fiorentina c'è anche un po' di rivalità, quindi tutte e due le formazioni giocheranno per non lasciare niente al caso. Il Bologna ha bisogno di punti come il pane, mentre la Fiorentina deve riscattare la scialba prestazione contro la Roma".
Chi arriva meglio alla sfida dell’Olimpico tra gigliati e partenopei?
"Da esterno vedo che Benitez cerca sempre di dare la giusta serenità allo spogliatoio. La sua è stata sicuramente una buonissima gestione, anche se tutti si aspettavano qualcosa di più dal Napoli. Io spero che gli azzurri arrivino alla finale nervosi. Un pronostico? Difficile farlo, ma sapete cosa dice il mio cuore. Prima della partita con la Roma, avevo visto una Fiorentina in salute. Sabato, invece, non ha esaltato, anche se c'era di fronte una Roma stratosferica".
Difficilmente Rossi e Gomez potranno essere del match. Sarà la partita di Alessandro Matri contro gli azzurri?
"Matri ha iniziato benissimo con la Fiorentina segnando una doppietta a Catania, poi purtroppo ha avuto un calo. Però non mi dimenticherò mai le sue belle stagioni a Cagliari, dove ha sempre fatto tanti gol. Le sue qualità non si discutono. Un attaccante, si sa, può conquistare fiducia in se stesso solo segnando. Punto molto su di lui. E' chiaro che se dovesse iniziare a segnare con continuità in queste ultime partite della stagione, la società potrebbe cambiare idea sul suo conto, anche se ancora non conosciamo le intenzioni della Fiorentina. Un attaccante con le sue caratteristiche lo terrei. Comunque contro il Napoli lo butterei dentro senza alcun dubbio. Potrebbe essere la partita della svolta. Chiaramente non vedere la Fiorentina con Rossi e Gomez insieme è stato il cruccio di quest'anno".
In caso di sconfitta nella finale di Coppa Italia, per la Fiorentina sarebbe una stagione fallimentare?
"No perché la Fiorentina ha lottato per campionato, Coppa Italia ed Europa League. Essere competitivi su tre fronti non è mai facile per nessuno. Credo che la squadra abbia fatto il massimo per mantenere le tre competizioni. Un eventuale ko rappresenterebbe, invece, il punto dal quale ripartire la prossima stagione. Non ci dimentichiamo, poi, che la Fiorentina non ha praticamente mai avuto insieme i suoi pezzi da novanta e nonostante ciò è sempre stata in alto in campionato, è stata eliminata dalla Juventus in Europa League ed è arrivata in finale di Coppa Italia. Faccio un plauso a Montella e ai ragazzi. Se la Fiorentina si fosse trovata a metà classifica, allora sì che sarebbe stata una stagione fallimentare".
Che ricordi hai della vittoria della coppa contro l’Atalanta nella primavera 1996?
"Non giocai la finale d'andata a Firenze, quella di ritorno a Bergamo sì. Giocare una finale ha sempre un sapore particolare. Non mi dimenticherò mai il viaggio da Bergamo a Firenze. Via telefono mi dicevano che lo stadio era pieno di tifosi, una cosa mai vista e io non ci credevo. E' stato bellissimo vedere tutta quella gente aspettarci dentro il Franchi fino alle 3-4 di mattina. Solo Firenze può regalare queste emozioni".
Ultima domanda. Alcuni giornalisti hanno paragonato Ciro Immobile, attuale capocannoniere della Serie A, a un tuo ex compagno di squadra, simbolo della Fiorentina: Gabriel Omar Batistuta. Sei d’accordo?
"Premetto che non sono mai stato d'accordo con i paragoni. Ogni calciatore ha il suo modo di giocare e il suo carattere. Immobile è molto bravo, ha segnato, sì, venti gol, ma si deve ancora affermare, deve dimostrare continuità negli anni. Deve fare ancora molta strada, Batistuta è sempre andato in doppia cifra. Inizialmente Gabriel aveva dei problemi sul piano tecnico, ma con il lavoro e la dedizione è diventato il campione che oggi conosciamo. Fin da quando arrivò a Firenze si vedeva che aveva tanta voglia di emergere. Se Immobile continuerà su questi livelli per parecchio tempo, allora diventerà un fenomeno. Al momento possiamo dire che è un bravissimo giocatore".
STEFANO NICCOLI
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