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M.Chiesa a VN: “Pizarro, ammonizione affrettata”

La moviola di VN in compagnia dell’ex arbitro: “Valeri promosso”

Redazione VN

Tre episodi, tre dubbi che hanno fatto protestare qualche tifoso viola in occasione di Fiorentina-Sampdoria. Noi di Violanews.com abbiamo parlato di questo insieme a Massimo Chiesa, ex arbitro che analizza per i nostri lettori gli episodi dubbi di domenica (ricordiamo che il direttore di gara era Valeri).

Partiamo dall'ammonizione di Pizarro...

“In quel caso l'ammonizione è affrettata, sono d'accordo con le lamentele della Fiorentina. Pizarro è un giocatore che recupera molti palloni e per questo va spesso a contatto con l'avversario, ma è sempre stato molto corretto (pur non tirando indietro la gamba), dunque ieri non lo avrei subito ammonito”.

Presunto contatto Gastaldello-Fernandez: era rigore?

“Secondo me no, perché Gastaldello non tocca Mati Fernandez, quindi ha fatto bene Valeri a far proseguire il gioco. Diciamo che Gastaldello si è fermato in tempo, bastava qualche secondo in più e sarebbe stato impossibile evitare il contatto con il viola”.

Annullato il gol a Seferovic, giusto così?

“Nessuno tocca il pallone, almeno dalle immagini televisive ho dedotto questo, Seferovic poi è oltre i giocatori della Sampdoria. Certo, è comunque un episodio non facile da giudicare”.

Infine, l'episodio più controverso: il fallo di mano di Poli...

“Questo era in effetti l'episodio più delicato, a me è sembrato un tocco di mano involontario, non vorrei poi attirare l'odio dei tifosi viola nei miei confronti. Io non avrei fischiato il rigore, però c'è chi lo avrebbe fatto e non sarebbe stato uno scandalo”.

Valeri dunque promosso secondo Massimo Chiesa.

“Ha fatto una buona gara, per esempio sull'espulsione di Mustafi ha preso la giusta decisione: il fallo era veramente pericoloso, inevitabile cacciare subito il giocatore della Sampdoria. Valeri ha diretto la gara con buona personalità, spesso sono critico con lui perché è un arbitro che potrebbe fare di più, stavolta però è andato tutto bene”.

NICCOLO' GRAMIGNI