Potrebbe essere Eusebio Di Francesco il prossimo allenatore della Fiorentina. Violanews.com ha intervistato il Toro di SoraPasquale Luiso, ex compagno del tecnico pescarese ai tempi del Piacenza, ora alla guida della Primavera del Vicenza.
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Luiso a VN: “Di Francesco può reggere la pressione di Firenze. Chiesa? Vale già 20 milioni”
Il Toro di Sora, ex compagno di Di Francesco al Piacenza: “Eusebio punterà ad avere 2-3 pedine importanti che sono adesso al Sassuolo. E’ intelligente nel cambiare modulo in base al materiale che ha a disposizione. Pronto al grande salto”
“Di Francesco è un ragazzo eccezionale. E’ un allenatore pronto per il grande salto perché l’esperienza di Lecce l’ha formato tantissimo e a Sassuolo ha vissuto anni stupendi e ha allenato giocatori di primo livello come Acerbi, Cannavaro e Berardi. Alla Fiorentina avrebbe già giocatori fatti, a Firenze non ti puoi portare delle scommesse, Firenze è Firenze. Se uno è bravo e gli dai la qualità, un allenatore emerge. Con una squadra come la Fiorentina, Di Francesco può fare meglio che a Sassuolo”.
Di Francesco potrebbe soffrire l’arrivo in una piazza importante ed esigente come quella di Firenze?
“Non credo perché ha giocato ad alti livelli, come a Roma. Le pressioni che ci sono lì difficilmente le trovi da altre parti. Rivoluzione tattica in estate alla Fiorentina? Bisogna vedere che rivoluzione sarà perché con la squadra che ha ora Paulo Sousa, Di Francesco potrebbe arrivare, non dico in Champions, ma di sicuro in Europa. Di Francesco può reggere la pressione di Firenze, alcuni giocatori, Berardi e Politano per fare due esempi, non lo so. Tutto dipende da che campionato vorrà fare la Fiorentina con Di Francesco. Penso che Eusebio punterà ad avere due-tre pedine importanti che sono adesso al Sassuolo e non mi riferisco, ad esempio, a Missiroli, Cannavaro e Acerbi perché a Firenze sarebbero delle scommesse”.
Tatticamente Di Francesco utilizza spesso il 4-3-3.
“E’ un 4-3-3 che diventa 4-5-1. Il suo gioco si basa molto sulle ripartenze. Sa variare il suo modulo, ho visto che adesso usa il 4-2-3-1. Alla lunga il calcio è 4-2-3-1, cioè 4-4-2”.
Il calcio di Di Francesco è più verticale di quello di Montella e di Paulo Sousa?
“Sì. Il calcio di Montella, soprattutto, è molto palleggiato, ci vuole del tempo ad arrivare alla finalizzazione. C’è il giro palla, magari si vedono venticinque tocchi e poi il cross o il tiro. Di Francesco è più pratico, dà profondità all’azione dopo tre-quattro passaggi”.
Il 4-3-3 è il modulo più utilizzato da Di Francesco. Questo sistema di gioco, però, non si sposerebbe con le caratteristiche di Saponara.
“Di Francesco cambierà, eventualmente, modo di giocare. In base al materiale che ha, un allenatore cambia. Di Francesco è intelligente, non è stupido”.
Ti ricordi un aneddoto con Di Francesco?
“A Piacenza, quando uscivamo dal campo, gli portavo il figlio in braccio. E’ un’emozione vedere che adesso suo figlio gioca nel Bologna”.
Per concludere: come giudica la stagione della Fiorentina?
“Mi aspettavo qualcosa in più perché la squadra è buona e l’allenatore è bravo, poi, però, qualcosa si è incartato. Mi piace il gioco di Sousa, come allenatore straniero ha dato un segnale importante al calcio italiano. Quando si rompe qualcosa, è giusto cambiare. La rimonta subita dal Borussia in Europa League è stata l’apoteosi, non puoi prendere quattro gol in casa. La Fiorentina doveva mettersi dietro”.
Uno dei meriti di Sousa sta nell’aver creduto in Chiesa.
“E’ una rivelazione, non voglio dire che vale 30 milioni, ma 20 sì, d’altronde con i prezzi di oggi. Sousa ha avuto il coraggio di schierare con insistenza un giovane che poi è uscito fuori. Se un allenatore pensa che un giovane può far bene, è giusto metterlo. Faccio un esempio: Gagliardini non vedeva nemmeno la panchina a Vicenza, è andato via e adesso vale 50 milioni. Federico come babbo Enrico? Il padre era forte, faceva gol pazzeschi di destro e di sinistro. Come corsa e fisico Federico assomiglia a Enrico che, però, era più bomber”.
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