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Luca Calamai risponde: strategie future e fair play finanziario

L'esordio di Luca Calamai su Violanews vede il commento sul futuro della Fiorentina con o senza fair play finanziario

Redazione VN

Queste sono le due domande che abbiamo scelto fra i vari argomenti che sono arrivati ieri alla nostra mail.

  • Il prossimo futuro sarà improntato sul fair play finanziario quindi la Fiorentina si deve muovere a cercare nuovi fonti d’incasso… Le grandi hanno fatturati troppo più importanti... Noi cosa facciamo nei prossimi cinque anni in attesa della rendita dallo stadio?
  • E’ possibile una public-company per la Fiorentina? Si potrebbe seguire l’esempio di Barcellona, Real, Bayern Monaco?
  • E questa la risposta di Luca Calamai

    Come sono cambiati i tempi. Una volta tutti avrebbero chiesto il nome del nuovo allenatore (a proposito, non saprei cosa rispondere però se puntate su Di Francesco, Spalletti, Pioli, Semplici e Sarri non sbagliate. P.s. è questo l’ordine di possibilità di arrivo almeno a oggi) o il nome del primo acquisto (Pavoletti è il più accreditato se dovesse partire Kalinic). Invece stiamo diventando un popolo di giornalisti o di tifosi commercialisti. Tutti a fare conti su plusvalenze, diritti televisivi, fatturato. E allora, mi adeguo e provo a rispondere.

    L’obiettivo della Fiorentina è arrivare prima possibile a 150 milioni di fatturato. Per essere più o meno ai livelli del Siviglia o del Borussia Dortmund. Una base necessaria per poter in futuro ambire a uno dei primi quattro posti in campionato. Il nuovo stadio garantirà almeno 15 milioni in più di fatturato. Che sommati ai quasi 140 dell’ultimo bilancio porterebbero al traguardo. Ma l’ultimo bilancio è figlio di plusvalenze difficile da ripetere e il prossimo anno non avremo, temo, i 13-14 milioni che garantisce l’Europa League.

    I Della Valle sono arrivati a un bivio. O dare subito l’assalto alla zona Champions (Juve, Napoli, Roma e Inter sono e resteranno comunque più forti ma una potrebbe steccare…) o continuare a puntare su un bilancio in perfetto equilibrio ammettendo però che già conquistare un posto in Europa sarebbe un risultato fantastico. Tutto questo in attesa della crescita dei tanti talenti di casa viola e del nuovo stadio. Mi auguro che i proprietari del club sposino la prima opzione. Almeno per un anno. Già una volta hanno provato a fare il salto di qualità quando presentarono in ritiro un tridente d’attacco composto da Cuadrado, Gomez e Rossi. Sulla carta 50 gol garantiti. Quella Fiorentina valeva il podio ma quella Fiorentina non si è mai vista. A causa di una serie incredibile di infortuni.

    Dopo quel tentativo la strategia è cambiata. Si è tornati a guardare con grande attenzione ai conti. Giusto così. Ma ora con le nuove regole Uefa un pizzico di nuova follia imprenditoriale ci può stare. E’ chiaro che qualcuno dovrà partire. Garantendo una forte plusvalenza. Sarei disposto a sacrificare Kalinic per 40 milioni, Ilicic per 15, Tatarusanu per 3, Tomovic per 4 e magari anche Badelj per 6. Quasi settanta milioni in tasca con una plusvalenza incredibile legata ai primi due giocatori. Inoltre mi parlano di almeno 6-7 milioni in più che arriveranno dalla parte commerciale e di un paio di milioni in più dai nuovi diritti televisivi. E siamo a ottanta milioni.

    Si può chiedere ai Della Valle di anticipare una decina di milioni che rientreranno in un futuro prossimo grazie agli introiti della Cittadella? E siamo a novanta milioni. Un bel gruzzolo da affidare a Corvino. Certo, la Fiorentina dovrà pagare i soldi di Saponara, Maxi Olivera e Cristoforo. Oltre al riscatto di Tello. E già 22-23 milioni spariranno. Ma ne restano tanti per comprare un grande centravanti, un grande terzino destro e anche un centrocampista vero per un  reparto a due. Certo, il monte stipendi probabilmente salirebbe. Ma è inevitabile se la Fiorentina vuole provare a dar fastidio alle grandi. Non resta che aspettare luglio per capire le strategie societarie.

    Ah, dimenticavo, Corvino ha già investito anche 3 milioni e mezzo per Milenkovic (che mi viene descritto come un potenziale fenomeno) e altri sei milioni per quattro giovani interessantissimi. Soldi spesi benissimo. E anche il riscatto di Sportiello costerà più di quattro milioni. Mi piace come è iniziata la costruzione della nuova Fiorentina. Ma per fare il salto di qualità l’autogestione non basta. Quanto alla public-company non mi pare che sia una pista calda in questo momento. Mi piacerebbe invece una Fiorentina capace di diventare, sotto i colori viola, una grande polisportiva. Proprio come Real e Barcellona. Colori viola magari per la nuova Ruini di pallavolo, per la nuova Rari Nantes Florentia di pallanuoto, per una squadra di basket che riporti Firenze ai tempi di JJ Anderson. Ma anche questa idea per il momento è solo un mio sogno.