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Lollo Venuti, il tifoso consapevole. Quanta saggezza nei confronti di Vlahovic

Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

Il difensore ha risposto in maniera equilibrata ad una domanda molto interessante dopo l'allenamento di oggi

Federico Targetti

"Credo che Dusan abbia un futuro inimmaginabile davanti, è giusto che insegua i suoi sogni. Non sono il tifoso che mette i paletti ai giocatori". Tradotto, se Dusan Vlahovic desidera giocare nella Fiorentina, che rimanga e aiuti la squadra come ha dimostrato di saper (e, a giudicare dai comportamenti in ritiro, voler) fare; altrimenti, l'addio sarebbe doloroso, ma non ci sarebbe nulla di sbagliato. Vlahovic ha la tecnica e il fisico per giocare su qualunque palcoscenico, sta a lui decidere cosa è meglio per la sua carriera.

Cuore viola

Questo il Venuti-pensiero. Essere Lorenzo Venuti, fiorentino, tifoso e giocatore della sua squadra del cuore al tempo stesso, non è semplice. Specie quando i compagni di squadra sono al centro di voci di mercato: si devono pesare le dichiarazioni, perché oggigiorno l'immediatezza della comunicazione può creare disagi nell'arco di pochi istanti. Invece Lorenzo, pur ragionando da tifoso come gli è stato chiesto, ha espresso un pensiero equilibrato e condivisibile.

 Dusan Vlahovic

Del doman non v'è certezza

Del resto, bisogna anche mettersi nei panni di Vlahovic, un ragazzo cresciuto nel Partizan di Belgrado, non nella Settignanese o nell'Affrico, due delle tante squadre che offrono i primi calci ai giovani fiorentini. Pertanto è impossibile che, come Venuti, Vlahovic sognasse la Fiorentina fin da piccolo. Certo, la fiducia di Prandelli e, di conseguenza, l'affetto misto a venerazione dei tifosi potranno giocare un ruolo fondamentale nell'eventuale scelta del ragazzone serbo di rimanere e, chissà, sviluppare ancor di più nel tempo il legame con Firenze. Del doman non v'è certezza, diceva Lorenzo il Magnifico: altrettanto magnifiche sono state le parole del Lorenzo viola. E se la famosa, ormai famigerata clausola rescissoria verrà pagata in futuro, allora in quel momento saluteremo Dusan con meno amarezza, ripensando alle parole di Lollo. 

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