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L’importanza del 9 (di scorta): serve il vice-Vlahovic, il tour de force incombe

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Ecco perché la società viola deve aver fretta di consegnare ad Italiano un ulteriore tassello offensivo

Alessandro Bracali

Dopo l’arrivo di Jonathan Ikoné, che verrà ufficializzato il prossimo 3 gennaio, gli uomini mercato viola adesso sono concentrati sulla seconda lacuna da colmare dopo l’esterno offensivo. Ossia, il centravanti di riserva. Dusan Vlahovic è una garanzia totale, ma come tutti i ruoli anche quello della punta necessita di due opzioni vere. E questo diventa ancor più importante se si guarda il calendario che la Fiorentina ha davanti nel mese di gennaio. In soli 17 giorni, infatti, i viola dovranno disputare ben cinque partite, quattro di campionato ed il match secco di Coppa Italia: dal giorno di Befana a domenica 23 gli avversari, in ordine, si chiameranno Udinese, Torino, Napoli, Genoa e Cagliari. Ecco che allora poter contare su una doppia scelta anche per il centro dell’attacco diventa troppo importante per Vincenzo Italiano nel gestire impegni così delicati e ravvicinati. Per il momento gli unici che possono ricoprire quel ruolo, seppur con caratteristiche particolari ed in situazioni di emergenza, sono Nico Gonzalez e lo stesso Ikoné (in carriera l’ex Lille ha già giocato da falso nueve), mentre Kokorin è destinato a salutare Firenze.

Certo, di Vlahovic ce n’è uno, ma sul mercato i profili giusti per quanto serve alla Fiorentina possono essere individuati e presi a stretto giro. Anche perché ai viola un’alternativa là davanti può tornare utile non solo dal punto di vista delle rotazioni, ma anche per poter avere una carta in più da giocarsi durante le partite. Specie quando si è sotto nel risultato: alcune gare perse amaramente nel girone di andata hanno dimostrato come servisse davvero un centravanti in più da poter affiancare a Vlahovic per tentare la rimonta. Pensiamo alle sconfitte subite a Venezia ed a Roma contro la Lazio, oppure a quella casalinga contro il Napoli e perché no, pure all’ultima gara dell’anno, quella pareggiata a Verona, dove nel forcing finale un uomo in più al centro dell’area scaligera avrebbe fatto davvero comodo.

L’augurio di inizio anno è, dunque, quello di riuscire a chiudere il prima possibile un mercato di riparazione iniziato con il piede giusto grazie al colpo-Ikoné.

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