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Le nostre prime volte: Dal ritiro di Caldaro alle notti Champions, quando Bati stese i campioni in carica

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Simone Bargellini

Si fa presto a dire "prima volta" quando la memoria non è il tuo forte. I miei primi flash a tinte viole sono un po' frammentati, mi appoggio alle foto ricordo del ritiro di Caldaro 1991 insieme a Pioli e Massimo Orlando, ma avevo appena 8 anni e Batistuta non era ancora arrivato (questione di qualche settimana). E proprio a Batigol - e a chi sennò - sono legati i miei primi, bellissimi, ricordi. La stagione 1994/95, quella del ritorno in Serie A, la prima seguita per intero, quasi sempre grazie a Radio Blu e David Guetta, quella dei 26 gol, della bandierina, del record strappato a Pascutti. Anche quella dell'arrivo di Rui Costa in viola, un altro giocatore che resta nel mio cuore. La "prima volta" allo stadio neanche la ricordo, son sincero, e neppure "l'aiuto da casa" ha funzionato: mio babbo Piero, storico abbonato allo stadio, giusto ieri ha ammesso che... boh.

E allora attingo ad un ricordo autentico, di qualche anno dopo, di una grande notte di Champions. Indovinate il protagonista: Gabriel Omar Batistuta. Ma anche mio fratello Tommaso che riuscì a trovarmi un biglietto in anni in cui il tutto-esaurito era la regola e avere un posto nelle partite di cartello un'impresa. Quella sera del 23 novembre 1999 lui, più grande di me di 4 anni, doveva lavorare mentre io, sedicenne, ero in Curva Ferrovia, non ricordo esattamente con chi (non esageriamo). Ma ricordo benissimo quel Fiorentina-Manchester United, prima giornata della seconda fase a gruppi. La formula era diversa da oggi e la Fiorentina che aveva eliminato l'Arsenal nel turno precedente, iniziava il raggruppamento con la partita più difficile, contro i Red Devils campioni d'Europa in carica. Ma niente era impossibile con il Bati, anzi partivi praticamente da 1-0. E così fu: a metà primo tempo un incredibile errore di Roy Keane offre una chance d'oro al Re Leone che davanti alla porta allarga il piattone e la mette a fil di palo, di prima intenzione, a giro. Come fosse la cosa più facile del mondo. E il Franchi esplode, nel vero senso della parole, gli spalti tremano e la sensazione è di estasi. Ma ancora è lunghissima e c'è da soffrire, anche se con Toldo, Repka, Heinrich, Torricelli, Rui Costa (grande Rui)... ti senti all'altezza della situazione. E con quell'animale là davanti i sogni possono diventare realtà. Minuto 51, Berg va a controllare un pallone sul settore di destra della difesa United, ha due metri di vantaggio su Batistuta ma indugia una frazione di secondo di troppo nel valutare se dare il pallone all'indietro al portiere. E il Bati è già lì, gli piomba addosso come una furia, gli strappa il pallone, entra in area e lo offre ad Abel Balbo, che insacca. Titolare per caso per le assenze di Chiesa e Mijatovic, l'argentino di scorta diventa anche lui eroe. Al resto pensa il Trap che mette dentro Rossitto e Bressan per fare legna e portare a casa il risultato. Missione compiuta: 2-0 e una notte in paradiso regalata a Firenze. A ripensarci, ho ancora i brividi.

IL TABELLINO

FIORENTINA (3-4-1-2): Toldo, Repka, Firicano, Pierini (78' Adani), Torricelli, Cois, Di Livio (66' Rossitto), Heinrich, Rui Costa, Balbo (78' Bressan), Batistuta. All. Trapattoni.

A disposizione: Tagliatela, Tarozzi, Padalino, Amoroso.

MANCHESTER UNITED (4-4-2): Bosnich, G. Neville, Stam, Berg (63' P. Neville), Irwin, Beckham, Keane, Scholes, Giggs, Cole (63' Sheringham), Yorke (63' Solskjaer). All. Ferguson

A disposizione: Van der Gouw, Higginbotham, Butt, Fortune.

ARBITRO: Heynemann (Germania)

RETI: 24' Batistuta, 51' Balbo

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