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L’alfabeto fiorentino del 2013

Dalla A di ADV alla Z dello Zac! della frusta di Mario Ciuffi (COMMENTA)

Redazione VN

A come Andrea Della Valle, finalmente ci ha mostrato il suo lato rock‘nd Roll. Non riesce neanche ui a rimanere imperterrito di fronte alla trascinante energia della squadra di Montella. Ed eccolo là, in balaustra, più sudato che dopo un giorno intero in una spiaggia delle Bahamas. Andrea che esulta e che suda piace parecchio, lo avvicina al tifoso come mai prima.

B è la Befana che nel gennaio 2013 ci ha portato nel saccone un regalo preziosissimo, Pepito Rossi. Inizialmente un po’ acciaccato, la rinascita del numero 49 è stato il trionfo senza macchie di una società che ha sempre creduto in lui e l’ha aspettato. Grazie befana, ti vogliamo così anche tra qualche giorno.

C sono i Capelli di Gomez. Il nuovo taglio richiesto dai fiorentini ai barbieri nell’autunno/inverno 2013. Tutti vogliono il ciuffo lungo sopra la fronte e le rasoiate sopra agli orecchi. Peccato che il risultato non sempre sia dei più vicini al nostro bel manzo tedesco.

D come Direttore d’orchestra, quello che Antonio Conte voleva imitare verso il pubblico viola durante il momentaneo 2 a 0. Peccato che l’armonia del “teatro” comunale Artemio Franchi non lo seguisse per niente e i ruoli si siano invertiti al secondo atto. L’orchestra ha continuato a suonare il proprio gioco e al direttore non è rimasto che piangere.

E come Europa League, quest’anno con un inno della manifestazione più decente del passato. Ritorno della Fiorentina alla grande sul palcoscenico europeo, 5 vittorie e un pareggio. Ma il bello deve ancora venire. Tra la squadra e la finale di Torino si interpone proprio la Juve. Speriamo che il kebab del Trabzonspor rimanga di traverso a Pirlo e compagnia.

F come Firenze e la Fiorentina. Bastava poco per tornare ad amare una squadra in crisi di gioco e di risultati come quella di Mihajlovic e Delio Rossi. La Fiorentina è al pari di un monumento cittadino. Cari forestieri, non visitate solo gli Uffizi, ma anche il nostro scrigno di zona Campo Marte.

G come Gioventù che sta emergendo pian piano. Si giocano tante partite, i ricambi sono indispensabili. Il simbolo di chi sfrutta le occasioni concesse è Ryder Matos. Sulla continuità c’è da lavorare, ma che furbizia.

H come HB la marca di birra tedesca famosa in tutto il mondo. Non sappiamo bene se il nostro giocatore la amasse particolarmente. Conosciamo soltanto la trasformazione magica che il Mago Montella ha operato durante l’estate: sostituire la birra con la benzina V-Power dove V sta per il giocatore peruviano.

I come Ilicic, il cicognone dalle gambe lunghe ha aperto le ali. Tornato nell’ultimo periodo a darci segni delle sue potenzialità. Che bello. Ma allora le giocate su youtube con la maglia rosanero non erano frutto di bravi hacker?

L è Lucida come la testa di Borja Valero. In mezzo al campo perfettamente riconoscibile. In questo mondo pallonaro pieno di teste crestate, Borja è il giocatore più coccolato della rosa.

M è la Mitraglia di Batistuta, profanata da Tevez e Pogba che come una tomba dell’antico Egitto si è rivoltata abbattendo su di loro quattro gol. “La nostra spara per davvero” cit. Della Valle

N come Nazionale, croce e delizia di ogni giocatore. Delizia per Pasqual che la ritrova proprio quest’anno, in vista dei Mondiali in Brasile del 2014. Croce per Borja Valero che continua a non essere considerato dal CT spagnolo Del Bosque. Ma che deve fare di più?

O come Organico: giocatori esperti e giovani formano un giusto mix per un gruppo solido e capace di aiutarsi. L’organico della Fiorentina è ben amalgamato, lo conferma il capitano Pasqual e l’allenatore. Capaci di migliorarsi insieme.

P come Pontefice Massimo che era Mario Ciuffi. Quest’anno ci ha lasciati il simbolo del tifo viola, circondato dalla sua aura di sana ironia fiorentina e malinconica generosità. Il “Super tifoso” entra di diritto nella storia della società gigliata esattamente come un calciatore. Agosto si porta via anche Valter Tanturli uno dei veri capi old style della curva viola, l’organizzatore di trasferte più competente in materia che la tifoseria potesse avere.

Q come Quattro gol in 15 minuti rifilati alla vecchia signora, a dir la verità più vecchia che signora dopo i 4 momenti di défaillance difensiva. 20 ottobre 2013: nuova data da segnare in rosso sul calendario di ogni fiorentino, che racconterà la storia ai nipoti con l’incipit: “io c’ero”.

R come Rigore per il Milan il vero tormentone dell’anno. Ci fanno un baffo le canzoncine spagnoleggianti dell’estate: il rigore per il Milan lo sanno proprio tutti. Addirittura arriva nei giornali tedeschi e inglesi, nonché primo risultato su Google alla voce “Rigore”. Sugli sfottò i fiorentini potrebbero aprire un’università.

S come la parola tanto agognata: Scudetto. (Vedi campionato 2014/15).

T come il Tormento di dolore nel ginocchio di Mario Gomez. Doveva rientrare in gruppo alla fine di novembre, ma l’infiammazione ha peggiorato le sue condizioni e complicato il rientro. Il vero regalo post vacanze di Natale potrebbe essere proprio la sua presenza nella partita del 5 gennaio contro il Livorno.

U come Uno, il numero di maglia di Norberto Murara Neto. Tante responsabilità quante parole pesanti dei tifosi, che non sono andati di scartino. Tra settembre e ottobre è stato l’oggetto delle critiche (a volte esagerate) dei tifosi. La seconda parte del campionato darà modo al giovane brasiliano di far ricredere tutti.

V come Vendere: il verbo più usato da Stevan Jovetic e Adem Ljajic. Chissà quante volte avranno chiesto di essere ceduti nell’estate tra brama di vittorie e contratti più ricchi. Parlandone adesso sembrano quasi un lontano ricordo…

Z come Zac Zac! Il suono della frusta di Mario Ciuffi agli sfiduciati nei confronti della Fiorentina. A chi non credeva, come lui, alla rincorsa al terzo scudetto con Vincenzo Montella.

CHIARA BAGLIONI

Twitter: @Chiba87