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Il commento

La partita di Polverosi “Tutto nel segno di Amrabat”

La partita di Polverosi “Tutto nel segno di Amrabat” - immagine 1

Il commento di Spezia-Fiorentina con la firma di Alberto Polverosi. I cinque punti che hanno portato i viola alla vittoria

Alberto Polverosi

E’ stato un dominio che per poco non finiva con una beffa. La Fiorentina ha strameritato la vittoria, agguantata da Amrabat nel finale, dopo che lui stesso stava per farla scappare. I viola erano avanti con il gol di Piatek, dopo aver comandato il gioco per tutto il primo tempo e nella prima mezz’ora del secondo. La squadra era quasi tutta nella metà campo dello Spezia quando Amrabat, che per la prima volta non stava facendo male come vice-Torreira, ha preso palla così vicino alle panchine che tutti, da quella viola, gli hanno urlato di darla indietro a Terracciano. Macché, convinto di avere un dribbling chissà quanto raffinato, ha cercato di saltare Agudelo che invece l’ha incenerito, gli ha preso palla, è partito verso Terracciano e l’ha battuto con un diagonale di sinistro. Dopo oltre un’ora di dominio, la Fiorentina (anzi, Amrabat) stava buttando via la vittoria. Con la forza della disperazione, proprio Amrabat ha ripreso i 3 punti con un destro a fil di palo da fuori area a un minuto dalla fine. A -1 dalla Roma e a -3 dalla Lazio, ma con una partita da recuperare, la Fiorentina è di nuovo in zona-Europa. Dopo la vittoria in Coppa Italia, una partita come questa di Spezia serviva per confermare il periodo d’oro dei viola.

GIOCO VIOLA

Il primo tempo è stato tutto della Fiorentina che lo ha chiuso con un vantaggio meritato. Possesso palla del 74 per cento, per di più in trasferta, è quasi un record anche perché è stato accompagnato da una qualità eccellente nella manovra, da 9 tiri (a 4), da un rigore sbagliato e da un gol segnato in fondo a un’azione davvero bella. Lo Spezia ha cercato solo in avvìo di creare qualche problema alla difesa viola con due angoli in pochi minuti, poi la Fiorentina ha preso il comando delle iniziative e non lo ha più abbandonato melle mani dei liguri. Rispetto alla gara di giovedì in Coppa Italia a Bergamo, Italiano aveva cambiato solo due giocatori, Amrabat al posto dello squalificato Torreira e Igor al posto di Martinez Quarta. Era il segnale della continuità, del resto la vittoria sull’Atalanta portava con sé molte cose buone da confermare. Si è visto subito, per esempio, che Milenkovic, dopo il gol decisivo contro l’Atalanta, temeva da solo la difesa, chiudendo ogni varco su Manaj. Che Gonzalez dilagava sulla sua fascia, che Biraghi era sempre presente nel gioco.

ATTACCO A DESTRA

La squadra di Italiano, insultato dall’inizio alla fine dai suoi ex tifosi, ha sfondato soprattutto a destra, con il terzetto Odriozola-Gonzalez-Castrovilli. In quel settore lo Spezia era sempre in inferiorità numerica, opponendo soltanto Reca (su Nico Gonzalez) e Sala (su Castrovilli) al trio viola. L’esterno più avanzato, Verde, avrebbe dovuto seguire lo scatenato Odriozola, ma le sue caratteristiche offensive glielo impedivano. Forse Thiago Motta avrebbe dovuto invertire le sue ali e spedire il più combattivo, energico e generoso Gyasi dalla parte di Odriozola.

I PERICOLI DI PIATEK

Non è stato un caso se nei primi 45' tutte le azioni più pericolose sono state create sulla destra. La Fiorentina avrebbe potuto passare in vantaggio già dopo un quarto d’ora per un rigore nato da un attacco di Gonzalez che Reca (in netta difficoltà per tutta la gara) ha stroncato con un fallo in area. Piatek però ha calciato sul palo, sbagliando il suo secondo rigore consecutivo dopo quello di Bergamo, ma se allora aveva rimediato col tap-in, stavolta la palla è schizzata via. Il centravanti polacco aveva però una gran voglia di tornare al gol anche in A, dopo le tre reti in Coppa Italia. Al 35', altra iniziativa dell’imprendibile Gonzalez, triangolo con Castrovilli, assist di petto dell’argentino proprio per Piatek il cui tiro in piena area è stato deviato da Reca. Sette minuti dopo il gol: Odriozola ha rubato palla a metà campo a Maggiore, l’ha toccata per Castrovilli, dal 10 a sinistra verso Maleh, cross, velo di Odriozola, Nikolau ha abboccato, palla sul secondo palo, controllo e gol di Piatek, in anticipo su Reca. In un’azione, tutto il calcio di Vincenzo Italiano.

IL LAVORO DI GONZALEZ

Uscito rabbiosamente a Bergamo, l’esterno argentino è stato quasi immarcabile a La Spezia. La Fiorentina gioca con gli esterni che si accentrano e gli interni che si allargano e così è stato fra Gonzalez e Castrovilli. Stringendo al centro, l’argentino mandava in confusione l’assetto difensivo di Thiago Motta. Movimenti e tecnica (quasi il 90 per cento di passaggi riusciti), così la Fiorentina stava mettendo sotto lo Spezia. Lo spostamento del gioco sulla destra ha avuto un solo difetto: ha escluso troppo a lungo Sottil dalle azioni d’attacco

IL GRAN FINALE

Dopo meno di un’ora di partita, Thiago Motta ha cambiato faccia allo Spezia inserendo Colley, Nzola e Agudelo al posto di Sala, Manaj e Gyasi. Italiano ha risposto poco dopo con Duncan per Maleh, il meno brillante dei viola, assist a parte. La Fiorentina continuava ad attaccare a buon ritmo e Milenkovic ha avuto una buona possibilità per raddoppiare. In questo periodo era convincente anche la regìa di Amrabat, per la seconda volta titolare in campionato (la prima deludente a Venezia) in quel ruolo. Recuperava palla e faceva ripartire l’azione, poche volte ritardandola. Poi la frittata della palla persa e del gol subìto. Infine il gol realizzato. Tutto nel segno di Sofyan Amrabat. Alla fine i tiri della Fiorentina saranno 21 (a 9), con il rigore sbagliato (sul palo), la traversa (su angolo) e il palo esterno di Biraghi. Il 2-1 era davvero stretto.

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