Il giorno in cui le ali della Fiorentina cominceranno davvero a sfruttare le occasioni, a dare corpo alla produzione di gioco, a trasformare in gol gli assist, quel giorno la Fiorentina prenderà davvero il volo. A San Siro ha fatto un’altra bella partita, ha fermato l’Inter (in frenata da oltre un mese) sull’uno a uno, ha giocato per lunghi tratti meglio dei nerazzurri, ha concluso di più (17 tiri a 13), ma avrebbe potuto vincerla se Gonzalez, Saponara e soprattutto Ikoné in pieno recupero avessero trovato il modo (e ce l’avevano il modo) di mettere almeno una loro firma su questa gara. Come era accaduto col Bologna e in altre due precedentioccasioni, è stato Torreira a colpire col guizzo del centravanti. Regista-cannoniere, l’uruguayano ha continuato a sorprendere anche a San Siro. E’ in assoluto un pareggio giusto che dà forza al lavoro di Italiano e che non toglie la Fiorentina dalla corsa per l’Europa. Non va però taciuta la grande partita di Terracciano, autore di almeno due parate decisive nel momento di maggior pressione dell’Inter.
Il commento
La partita di Polverosi – Torreira regista bomber, ma le ali non segnano mai
Così Alberto Polverosi descrive per Violanews la partita della Fiorentina contro l'Inter.
AVVIO VIOLA. Nel primo tempo meglio la Fiorentina. Più gioco, più coraggio, più conclusioni e più pericoli dell’Inter che ha mostrato la solita condizione non esaltante del suo ultimo periodo. La squadra di Italiano ha giocato con la personalità di sempre, incurante delle necessità nerazzurre. Per mezz’ora ha tenuto in mano l’iniziativa, l’ha lasciata per 10 minuti agli avversari e l’ha ripresa nel finale.
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UOMO SU UOMO. L’idea è sempre quella, anche se si gioca a San Siro, si attacca. Così Italiano ha messo Torreira, il suo regista, su Calhanoglu, il regista nerazzurro sostituto di Brozovic, in modo tale che in avanti i suoi attaccanti giocassero uomo contro uomo: Gonzalez a destra contro Bastoni, Piatek al centro contro Skriniar e Saponara a sinistra contro D’Ambrosio. Alla Fiorentina, come ripete di continuo il suo allenatore, servono i gol degli esterni e forse per questo le prime due conclusioni pericolose (con due respinte di Handanovic) sono arrivate da Gonzalez e Saponara. Così come la prima doppia occasione vera è stata firmata dalle due ali i cui tiri sono stati ribattuti da Skriniar e Vidal. Niente da fare, gli esterni della Fiorentina hanno continuato a non segnare.
INIZIATIVA VIOLA. L’Inter era vuota nelle gambe di Barella, in difficoltà atletica da un po’ di tempo a questa parte, e anche in quelle di Perisic che Venuti ha controllato senza difficoltà. Lenta nei movimenti di Dzeko, inconcludente quando attaccava Lautaro Martinez. Dall’altra parte bene Duncan (su Barella) e più incisivo del solito Castrovilli (che si occupava di Vidal) in fase offensiva. Il 10 viola ha commesso però l’errore di lasciare libero il cileno in mezzo all’area sul cross di Dumfries: per fortuna di Terracciano l’interista ha sbagliato la girata al volo. Ancora Gonzalez e Saponara alla conclusione (prima Dzeko e poi Handanovic hanno risolto il problema), fino alla grande occasione nerazzurra con Dzeko: sul pallonetto del bosniaco, Terracciano ha fatto la consueta prodezza. Era il momento dell’Inter che ha segnato con Lautaro Martinez in fuorigioco, gol subito annullato. Poi, nel finale, tre tiri a ripetizione di Gonzalez, Saponara e Venuti e tre volte la difesa nerazzurra ha ribattuto.
DUMFRIES E PIATEK. La Fiorentina aveva il suo lato debole dalla parte di Biraghi che non ha trovato la misura giusta per Dumfries, non a caso l’olandese è stato il più presente negli attacchi interisti e nella ripresa segnerà la rete dell’1-1. Il più assente in quelli viola è stato invece Piatek che ha lavorato per gli esterni ma non è mai arrivato al tiro. E al 45' la Fiorentina era giunta a 11 conclusioni a 6, quasi il doppio dell’Inter.
IL GUIZZO DI TORREIRA. Il secondo tempo si è aperto con uno spavento per Terracciano, costretto alla prodezza (la seconda del pomeriggio milanese) su Vidal dopo un brutto errore di Gonzalez. E’ stato un attimo, perché al 5' la Fiorentina ha segnato in fondo a un’azione davvero bella, avviata da Castrovilli, rifinita con un assist di destro di Gonzalez (che ha fulminato Perisic in area nerazzurra) e conclusa dal guizzo di Torreira, spuntato alle spalle di Barella come un furetto, come un vero centravanti da area di rigore.
IL PARI CON ERRORI. A quel punto l’Inter non poteva perdere altro tempo, ha rovistato nel suo serbatoio, ha trovato qualche goccia di energia e ha pareggiato con l’unico spunto di Perisic: dalla parte del croato Castrovilli ha raddoppiato la marcatura di Venuti, ma Perisic ha preso il tempo a tutt’e due e ha crossato, in area la difesa viola non era messa bene, Biraghi ha indicato a un compagno (ma non c’era nessuno nelle vicinanze) di occuparsi di Dumfries alle sue spalle, lui è andato al centro per prendere Lautaro Martinez mentre Igor stava andando su Dzeko e Milenkovic su Vidal, tutti verso il primo palo, la palla è filata invece sul secondo e Duncan non ha fatto in tempo a chiudere su Dumfries che ha segnato di testa. E’ rimasto negli occhi uno strano movimento di Biraghi che, forse impaurito dal salto di quella montagna di muscoli, si è abbassato e poi ha fatto un gesto a Duncan come per dirgli: te l’avevo detto di prenderlo.
MOMENTO INTER. La squadra di Inzaghi doveva vincere per forza e ha consumato le ultime risorse atletiche con un tiro di Perisic parato da Terracciano e un rigore che Chiffi ha fischiato per un contatto Venuti-Lautaro Martinez in area viola per poi accorgersi, richiamato dalVar, che il fallo era dell’interista. Voleva vincere Inzaghi ma voleva vincere anche Italiano. Al 29' l’interista ha cambiato il suo attacco, fuori Dzeko-Lautaro, dentro Correa-Sanchez, mentre il fiorentino ha tolto Saponara per far entrare Ikoné e puntare sul suo scatto. Gonzalez è andato a sinistra. Ma l’Inter era ormai senza forza, si è spinta avanti conl’orgoglio e ha avuto una clamorosa occasione proprio con Sanchez: con Terracciano battuto è stato Biraghi a salvare la porta con una deviazione di coscia. L’ultima grande occasione è stata però dei viola al 48', contropiede micidiale, Ikoné ha fatto fuori Calhanoglu è arrivato da solo davanti ad Handanovic e gli ha tirato addosso. Poteva darla a Cabral, poteva tentare un pallonetto, poteva cercare un angolo. Niente da fare, le ali della Fiorentina continuano a non segnare.
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