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Io, Stefano Prizio, mi racconto a Violanews: “La mia Fiorentina 2.0”

“Appena arriva un’offerta seria, Della Valle vende. I tifosi dovrebbero ritrovare il vero spirito fiorentino”

Paolo Mugnai

Stefano Prizio, firma caustica e popolarissima del giornalismo sportivo fiorentino, rimasto paralizzato nella parte sinistra del corpo a seguito di un’emorragia cerebrale che lo ha colpito nell’ottobre 2013, pian piano sta riprendendo confidenza con quello che gli riesce meglio. Sta infatti tornando a essere un punto di riferimento per chi segue le vicende viola. A modo suo. Ponendo domande scomode ed esprimendo idee forti. Lo fa una volta a settimana su Radio Bruno.

Come va?

“Bene. Anche se non vedo più una partita allo stadio dal 2013 a causa della ‘tribuna antistampa’ del Franchi, inagibile per un giornalista ‘zoppo’ come me”.

Dal tuo libro “1001 storie e curiosità sulla grande Fiorentina che dovresti conoscere” (Newton Compton Editori): un calciatore, un allenatore e un dirigente per te esemplari, nel bene o nel male?

“Come calciatore sono affezionato a Edmundo per il grandissimo talento sprecato. Allenatore Prandelli di cui sono tuttora amico. Un dirigente che va ricordato, anche se non lo è molto, il grande marchese Ridolfi per la lungimiranza assoluta, a differenza di tanti altri”.

Nell’estate del 2010 quando portavi avanti Fiorentina.it ricevesti una richiesta danni di 500mila euro dai Della Valle (respinta nella sentenza di primo grado) a causa di alcune opinioni sulla cittadella viola. Perdesti il lavoro. Come giudichi a distanza di anni quella faccenda e se è chiusa?

“Direi di sì, perché non credo che loro ricorreranno in appello né io. Bene non mi ha fatto. Una vicenda molto triste. In Italia purtroppo c’è questo strumento della richiesta danni milionaria. Loro non hanno speso una lira ottenendo il loro obiettivo di farmi allontanare, senza essere difeso dall’editore”.

Ti senti un “influencer” (una persona capace di influenzare) su facebook visto il largo seguito che hai?

“Diciamo di sì. In questo momento, sono un giornalista senza testata quindi mi esprimo attraverso questi mezzi. Senza di questi sarei condannato al silenzio”.

Che cosa prevedi per la prossima stagione e i prossimi anni: ds, allenatore, presidente?

“Corvino è un mio caro amico, lui ha smentito queste voci, ha detto che non sono cose serie. Tornare indietro nel calcio è sempre un errore. Non credo che i Della Valle ritorneranno indietro. Lasciarsi sfuggire Sousa sarebbe un delitto sportivo. Credo che Sousa dovrebbe rimanere anche se i rapporti sono sfilacciati. Della Valle andrà via quando deciderà lui e a un prezzo che farà lui. Ancora credo che non ci sia l’offerta giusta, davanti a un’offerta seria vende, ma ancora non c’è”.

La Fiorentina secondo Prizio. Raccontaci il tuo sogno a occhi aperti.

“La Fiorentina ideale che faccia avanguardia culturale e sportiva in tutto il continente, non solo a parole. Una società con una proprietà forte. Una Fiorentina del marchese Ridolfi 2.0 e una Fiorentina che vince perché lo merita. Il terzo scudetto ci vuole”.

C’è un prima e un dopo nella tua vita, scandito dal 9 ottobre 2013?

“Ci sono due vite. Quando ne parlo con le persone che conosco dico ‘la mia vita precedente’ perché è completamente diversa. Ero un uomo che lavorava, indipendente, che faceva una trasmissione tutti i giorni, con salute e famiglia unita ma poi con lo tsunami è cambiato tutto”.

Vuoi aggiungere altro?

“Chi tifa viola sa che c’è da soffrire altrimenti avrebbe scelto altro. Ho l’impressione che negli ultimi anni a una tifoseria così fiera e critica e indipendente dal punto di vista intellettuale sia stata messa la sordina. Bisognerebbe ritrovare uno spirito vero fiorentino”.