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Il punto di Rialti: “Adesso è il momento dell’unità e del tifo”

"Da oggi seguiamo la linea indicata dagli ultrà e da Corvino: un patto per tirar fuori le gambe da questa palude"

Alessandro Rialti

Condivido le conclusioni: ora è il momento dell’unità, del silenzio, del sostegno, del tifo. Perchè una protesta oggi avrebbe forse logica ma anche risultati non prevedibili e probabilmente nefasti. La Fiorentina deve uscire da questa situazione di cul de sac. La classifica è triste, le prospettive poco invitanti, ma solo dall’unità di intenti si potrà uscire senza ulteriori penalizzazioni.

Ripeto che non mi piace l’atteggiamento della Proprietà, sempre all’insegna delle dichiarazioni importanti e i mercati fatti di saldi e baratti. Non mi è piaciuto neppure l’ultimo Sousa molte chiacchiere e distintivo, molti selfie e poco gioco. Neppure il rendimento di qualche giocatore. Ma...non è questo il momento. A maggio verrà il tempo del chiarimento finale.

Suggerisco, ma non credo mi ascolteranno, di aprire agli allenamenti, di intensificare le opere di fiorentinizzazione, di aiutare i tifosi a rafforzare il sostegno alla squadra (iniziando dalla piccolissima cosa che sono i tamburi), di far parlare più i giocattori e meno l’allenatore. E poi di fare l’esame definitivo dentro la società. Se davvero arriverà il via al nuovo stadio i Della Valle possono decidere»: o vendono o investono. Conta questo.

Di Sousa, insisto, mi interessa poco. Se va via...auguri. Vuol vincere la Champions entro quattro anni? Che, se avrà la possibilità, scelga bene. Da oggi, insisto, seguiamo la linea indicata dagli ultrà e da Corvino: un patto per tirar fuori le gambe da questa palude. L’alternativa non c’è, almeno non la vedo. Se qualcuno ha proposte diverse le faccia, io le aspetto e le leggerò. Ma per adesso la strada è solo questa. Certo Palermo e Sassuolo non ammettono distrazioni. Non ammettono sconfitte, non ammettono pareggi. E non crediate che sia facile.

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