Dopo due batoste, reagire si può. La Fiorentina deve farlo, andare a Kiev ed ottenere un risultato positivo, visto che ormai l'Europa League è l'unico obiettivo rimasto alla squadra di Montella. Cosa dirà il tecnico viola ai suoi giocatori in queste ore? Violanews.com ha chiesto un parere ad uno dei più famosi mental coach italiani, Roberto Civitarese.
esclusive
Il mental coach a VN: “Fiorentina, il problema è voltare pagina”
Roberto Civitarese: “Ora è importante fissare un nuovo obiettivo stimolante. L’uscita di scena di Macia…”
Doppia sconfitta per 3-0 (Juve e Napoli), due obiettivi sfumati (Coppa Italia e lotta Champions), come si reagisce da una batosta del genere?
“Il mancato raggiungimento di un obiettivo condiziona fortemente lo stato d'animo. Chiunque si trovi di fronte ad un insuccesso si sente improvvisamente inadeguato, non all'altezza. Il pensiero costante a quella situazione negativa è controproducente perché nutre e rafforza lo stato d'animo quindi la sensazione di inadeguatezza.
Come reagire? Cambiare i pensieri così da modificare lo stato d'animo. Occorre focalizzarsi sui punti di forza. Il lavoro fatto in questi mesi da tutti, il valore di questo gruppo, dello staff tecnico e della società sono le basi dalle quali ripartire. Ci sono otto partite a disposizione, sarebbe opportuno fissare un obiettivo di punti da conquistare in queste otto partite, un obiettivo stimolante, sfidante da fissare tutti insieme e da domani lavorare intensamente per raggiungerlo”.
Qual è il pericolo maggiore che ora la Fiorentina si trova ad affrontare?
“Dal mio punto di vista il pericolo maggiore è la difficoltà di voltare pagina, di mettere le sconfitte alle spalle per ripartire e affrontare da Fiorentina le ultime partite di questa stagione. Il rischio di continuare a discutere delle sconfitte, cercare un responsabile e cancellare cosi tutto quanto di buono fatto fino ad ora è il vero nemico della Fiorentina in questo momento”.
Montella ha parlato di “Squadra diversa, problema psicologico”. È un chiaro messaggio alla squadra?
“Credo sia l'analisi di chi conosce bene il gruppo, di chi ha colto il cambiamento di atteggiamento comprensibile da parte della squadra. È una presa di coscienza che qualcosa è cambiato ed un segnale che bisogna risolvere questo aspetto”.
L'uscita di scena di Macia può aver cambiato qualche equilibrio?
“Assolutamente no. Chi va in campo lo fa consapevole delle proprie qualità e dei propri mezzi. Il cambio di un dirigente è ininfluente rispetto a questa consapevolezza”.
Giovedì la Fiorentina gioca a Kiev in un ambiente molto “caldo” (oltre 50mila spettatori). Si aspetta una reazione o in questo momento di rischi di una nuova sconfitta sono altissimi?
“Come dicevo in precedenza molto dipenderà dalla reazione alla sconfitta. Se, come mi auguro, Montella saprà aiutare i ragazzi a guardare avanti, a fissare nuovi obiettivi lasciandosi alle spalle gli insuccessi allora la partita di Kiev potrebbe essere un nuovo punto di partenza”.
NICCOLO' GRAMIGNI
Twitter @NiccoGramigni
© RIPRODUZIONE RISERVATA