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Un leader che non ti aspetti. Biraghi, grinta e professionalità al servizio della Fiorentina

GERMOGLI PH:

Dopo la parentesi nerazzurra, nessuno si sarebbe aspettato un rendimento così da parte dell'esterno lombardo

Gabriele Moschini

Chi lo avrebbe mai detto verrebbe da dire. Dopo una prima stagione in viola non indimenticabile e un addio più che mai turbolento, immaginare un Cristiano Biraghi così decisivo per la Fiorentina sembrava un sogno più che mai utopico. La realtà invece dimostra come l’ex terzino nerazzurro sia più che mai determinante nelle sorti dei viola.

Scetticismo diffuso

Il ritorno alla base dopo la parentesi all’Inter sotto l’attenta guida di Antonio Conte non è stato accolto sicuramente con lo champagne dai tifosi viola. Ma d’altronde a questa sorta di scetticismo Biraghi era “preparato”. L’esterno lombardo non è un calciatore che ruba l’occhio per tecnica o fantasia e anche nel suo passaggio ai nerazzurri nella scorsa stagione, l’accoglienza non fu delle più calorose. Per una piazza esigente e abituata a giocatori di assoluto livello, il nome di Biraghi non può certamente provocare entusiasmo, soprattutto in una campagna faraonica come è stata quella nerazzurra. Insomma, Cristiano già prima di iniziare la stagione doveva abbattere lo stereotipo di giocatore “non all’altezza di un top club”. Ma, per Biraghi, cuore nerazzurro, l’esperienza è stata però più che positiva con minutaggio notevole condito da gol e assist preziosi. Proprio però il suo incondizionato amore per il club lombardo, aveva aperto una crepa (che sembrava incolmabile) con la tifoseria viola. Motivo per cui il rientro, con tanto di dedica ai colori nerazzurri, aveva fatto storcere il naso a molti.

La Rinascita

GERMOGLI PH: 22 NOVEMBRE 2020 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS BENEVENTO NELLA FOTO BIRAGHI E CASTROVILLI

I motivi per cui la nuova avventura di Biraghi in maglia viola poteva rivelarsi un clamoroso flop, erano quindi molteplici. La professionalità e il carisma del terzino hanno però messo a tacere ogni dubbio in breve tempo. L’esordio in casa col Torino è andato oltre le aspettative anche del più ottimista dei tifosi viola. Prestazione da migliore in campo e pericolo costante per la retroguardia avversaria, con cross e incursioni degne di un laterale mancino di tutto rispetto. “Esattamente la partita che speravo. Che volevo. Quella di cui avevo bisogno per ricominciare” commenterà Cristiano su Instagram al termine della gara che segnerà la sua rinascita in maglia viola. Da lì in avanti infatti, nonostante un periodo di involuzione che lasciava presagire soltanto ad un fuoco di paglia iniziale, Biraghi diventerà sempre più decisivo; E' dalla sua corsia che la Fiorentina attacca e riesce a creare maggiori occasioni. E l'esempio più lampante è proprio l'ultima uscita dei viola contro la Juventus. Biraghi gioca una partita sontuosa, domina il duello sulla fascia sinistra contro il grande ex Chiesa (nonostante l'ammonizione iniziale potesse condizionare la sua gara), e dal suo piede mancino nascono due dei tre gol viola. Ma d’altronde questo non deve stupire. La prima Fiorentina prandelliana ha raccolto difatti le sue fortune grazie al tandem micidiale terzino sinistro-centravanti. Pasqual-Toni prima, Vargas-Gilardino poi. Adesso l'arma vincente di Cesare sarà l'intesa Biraghi-Vlahovic? Calma. Il paragone sappiamo essere ingeneroso, ma quello che è certo è che la crescita del serbo passerà inevitabilmente anche dagli spioventi provenienti dall’out mancino.

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